Giornata mondiale della sindrome di down, il Papa: nessuno può essere scartato
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
"Nessuno può essere scartato, perchè tutti siamo vulnerabili. Ognuno di noi è un tesoro che Dio fa crescere a modo suo". E' quanto scrive, in un tweet, Papa Francesco in occasione della'odierna Giornata mondiale della sindrome di down. Il tema di quest’anno è 'Il mio contributo alla società'. La finalità è quella di dimostrare che le persone con disabilità sono una risorsa importante. Istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2011, la data della giornata è stata scelta per correlarla particolare numerazione cromosomica e al 21.
Una visione narcisistica porta a considerare i disabili come marginali
Rivolgendosi il 21 ottobre del 2017 , Papa Francesco ha sottolineato che "una visione spesso narcisistica e utilitaristica porta, purtroppo, non pochi a considerare come marginali le persone con disabilità". "E’ ancora troppo forte nella mentalità comune - ha ggiunto - un atteggiamento di rifiuto di questa condizione, come se essa impedisse di essere felici e di realizzare sé stessi. Lo prova la tendenza eugenetica a sopprimere i nascituri che presentano qualche forma di imperfezione". "In realtà, tutti conosciamo tante persone che, con le loro fragilità, anche gravi, hanno trovato, pur con fatica, la strada di una vita buona e ricca di significato". "Come d’altra parte - ha osservato il Papa - conosciamo persone apparentemente perfette e disperate! D’altronde, è un pericoloso inganno pensare di essere invulnerabili. Come diceva una ragazza che ho incontrato nel mio recente viaggio in Colombia, la vulnerabilità appartiene all’essenza dell'uomo".
Chi si prende cura dei piccoli sta dalla parte di Dio
Lo scorso 17 marzo, durante l, il Santo Padre ha detto che "chi si prende cura dei piccoli sta dalla parte di Dio e vince la cultura dello scarto" Cultura che, al contrario, "predilige i potenti e reputa inutili i poveri". "Chi preferisce i piccoli - ha spiegato il Pontefice - proclama una profezia di vita contro i profeti di morte di ogni tempo, anche di oggi, che scartano la gente, scartano i bambini, gli anziani, perché non servono. Da bambino, alla scuola, ci insegnavano la storia degli spartani". "A me - ha affermato Francesco - sempre ha colpito quello che ci diceva la maestra, che quando nasceva un bambino o una bambina con malformazioni, lo portavano sulla cima del monte e lo buttavano giù, perché non ci fossero questi piccoli. Noi bambini dicevamo: “Ma quanta crudeltà!”. Fratelli e sorelle, noi facciamo lo stesso, con più crudeltà, con più scienza. Quello che non serve, quello che non produce va scartato. Questa è la cultura dello scarto, i piccoli non sono voluti oggi. E per questo Gesù è lasciato da parte".
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