Papa: impegniamoci a proteggere i minori nel mondo digitale
Alessandro Gisotti – Città del Vaticano
“Siamo tutti chiamati a impegnarci per proteggere i minori nel mondo digitale”. E’ il tweet pubblicato oggi da Papa Francesco sul suo @Pontifex, in 9 lingue. Il tweet è particolarmente significativo, ricorrendo oggi la 15.ma Giornata per il web sicuro, “Safer Internet Day”, promossa dall’Unione Europea. Anche l’anno scorso, nella stessa ricorrenza, il Papa aveva lanciato un appello, sempre con un tweet, “a far sì che anche per i minori Internet sia un luogo sicuro e ricco di umanità, una rete che non imprigiona ma aiuta a crescere”.
Ogni giorno 175 mila bambini vanno in Rete per la prima volta
Un’esigenza, quella richiamata dal Pontefice, sempre più urgente dato che, secondo dati dell’Unicef diffusi oggi, “ogni giorno oltre 175 mila bambini si connettono ad Internet per la prima volta” e, nel mondo, “1 utente su 3 è un bambino”. “Ogni giorno – si legge in un comunicato – migliaia di bambini si connettono on line per la prima volta e in questo modo sono esposti a un mare di pericoli che stiamo solo iniziando a riconoscere, non ancora ad affrontare”. “Anche se i governi e il settore privato – prosegue la nota dell’agenzia dell’Onu per la protezione dell’infanzia – hanno fatto diversi progressi nella definizione di politiche e approcci per eliminare i pericoli on line più gravi, deve esserci maggiore impegno per comprendere e proteggere pienamente i bambini online.”
Papa Francesco e l’appello ad allearsi per un web sicuro
Proprio sulla protezione dei bambini on line, Francesco aveva pronunciato un vibrante , rivolgendosi ai partecipanti al Congresso internazionale “Child Dignity in the Digital World”, promosso dalla Pontificia Università Gregoriana. In tale occasione, il Papa aveva levato l’esortazione, indirizzata a tutte le componenti della società, a “risvegliare la consapevolezza della gravità dei problemi, di fare leggi adeguate, di controllare gli sviluppi della tecnologia, di identificare le vittime e perseguire i colpevoli di crimini, di assistere i minori colpiti per riabilitarli”. E ancora, “di aiutare gli educatori e le famiglie a svolgere il loro servizio, di essere creativi nell’educazione dei giovani a un adeguato uso di Internet”. Tutto questo, era il suo monito, vincendo la tentazione di non voler guardare il “lato oscuro” del web e di sottovalutare i danni che certe realtà del digitale possono arrecare ai minori.
Internet sia una rete di persone, luogo di umanità
Già nel suo primo , nel 2014, Papa Francesco aveva, d’altro canto, delineato la sua visione su come Internet possa essere un luogo di umanità e di relazioni autentiche. “Abbiamo bisogno di amare ed essere amati. Abbiamo bisogno di tenerezza”, scriveva il Papa in quell’occasione. “Anche il mondo dei media – si legge nel documento – non può essere alieno dalla cura per l’umanità, ed è chiamato ad esprimere tenerezza. La rete digitale può essere un luogo ricco di umanità, non una rete di fili ma di persone umane”. Francesco metteva poi l’accento sulla dimensione etica della presenza nella Rete: “La neutralità dei media è solo apparente: solo chi comunica mettendo in gioco se stesso può rappresentare un punto di riferimento”. Il coinvolgimento personale, concludeva il Papa nel Messaggio, “è la radice stessa dell’affidabilità di un comunicatore. Proprio per questo la testimonianza cristiana, grazie alla rete, può raggiungere le periferie esistenziali”.
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