笔别谤ù. Mons. Pi?eiro: il Papa aiuterà per rinnovamento spirituale
Amedeo Lomonaco e Debora Donnini– Città del Vaticano
La visita del Papa in Perù, con il suo calore, la sua tenerezza e testimonianza di vita, contribuisca alla crescita della fede del popolo peruviano. E’ quanto scrivono in una lettera i vescovi del Paese andino, dove Francesco arriverà giovedì prossimo 18 gennaio. Il presidente della Conferenza episcopale del Perù, mons. Salvador Piñeiro sottolinea inoltre che la visita di Papa Francesco è un invito a seguire le strade dell’unità e dell’accoglienza.
R. – El Papa viene a recordarnos que en esta tierra…
Il Papa viene per ricordarci che in questa terra di San Martin de Porres e Santa Rosa da Lima dobbiamo vivere la solidarietà, accogliere tanti fratelli. Bisogna spezzare il centralismo della nostra organizzazione politica e sociale. Sono vescovo nella zona andina più povera, che ha conosciuto la violenza. Qui ad Ayacucho è nata la tragica dottrina maoista di Sendero Luminoso. Ci sono ancora 16 mila desaparecidos, c’è molto dolore. Questo è successo negli anni ‘80. Tutto questo ci aiuterà a portare il Perù a rinnovarsi spiritualmente.
D. – L’arrivo di Papa Francesco riempie i cuori di tutti i peruviani di gioia e di speranza…
R. – El Perù està lleno de alegria, de gozo…
Il Perù è pieno di felicità, di gioia. Le comunità si sono preparate. Ci sono programmi di lavoro per le famiglie e per le istituzioni. Il successo della visita del Papa è nella preparazione: che i nostri cuori siano aperti. Speriamo di mettere in pratica le direttive che ci ha dato la Conferenza Episcopale. In tutte le Messe stiamo pregando e nelle famiglie si sta promuovendo la preghiera.
D. – Il motto del viaggio è “Uniti dalla speranza”. Cosa significa questo motto per il popolo peruviano?
R. – El lema lo propusimos los obispos del Perù “Unidos por la esperanza…
Il tema “Uniti dalla speranza” lo abbiamo proposto noi vescovi peruviani. Ci dividono tante cose: la geografia, l’ideologia ma c’è qualcosa che unisce tutti i figli del Perù: l’amore per Gesù, la profonda devozione per Maria e l’affetto per il Santo Padre. Abbiamo qui una forza molto grande, che è Dio. E abbiamo la speranza, che è la virtù che fra tutte le virtù ci parla della forza d’animo. E abbiamo bisogno di molta speranza perché ultimamente i partiti politici hanno creato molta tensione, innescato critiche, e da questo è scaturito anche uno scenario di violenza in alcuni posti. Per questo la visita del Papa ci invita a restare uniti, in comunione. È un tempo di grazia.
D. – Il Perù è scosso da tensioni politiche. In particolare, una piaga da arginare è quella della corruzione. È questo un male da debellare…
R. – Esto es un mal que nos une a toda America,…
Questo è un male che unisce tutta l’America, purtroppo. Il sogno dei padri della Repubblica era che i popoli americani fossero uniti. Invece ora la corruzione ci unisce ovunque ed è arrivata anche in Perù. Purtroppo in diverse istanze dei partiti questo ci separa, provoca tante inimicizie. Speriamo che il governo centrale, che sta organizzando un gabinetto di riconciliazione, lavori per il Perù, mettendo da parte i conflitti. Ho molta fiducia.
D. – Dunque per il Cile e per il Perù un viaggio nel segno della speranza?
R. – Es un viaje de mucha esperanza…
È un viaggio di grande speranza. Anche il fatto di avere messo insieme Cile e Perù. Siamo Paesi fratelli che sono stati divisi per alcune divergenze sui confini territoriali nel passato. Ora però vediamo le cose in maniera diversa. I confini sono stati delineati. C’è molta speranza. A livello episcopale, ci riuniamo sempre con il Consiglio permanente di Perù, Cile e Bolivia, perché condividiamo tematiche molto simili: soprattutto quelle legate alle frontiere e la grande questione dell’immigrazione. Molti peruviani si sono trasferiti in Cile per cercare un miglioramento economico, a causa del problema del narcotraffico. Noi ci riuniamo sempre per condividere la Dottrina Sociale della Chiesa, per incoraggiarci nella speranza.
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