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Gerusalemme. Francesco: scongiurare nuova spirale di violenza

Santa Sede: imprescindibile il rispetto dello status quo della Città Santa

di Alessandro Gisotti

La Santa Sede – si legge in un  - segue con grande attenzione gli sviluppi della situazione in Medio oriente, con speciale riferimento a Gerusalemme, città sacra ai cristiani, agli ebrei e ai musulmani di tutto il mondo”. Nell’esprimere “dolore per gli scontri che negli ultimi giorni hanno mietuto vittime – prosegue la nota – il Santo Padre rinnova il Suo appello alla saggezza e alla prudenza di tutti ed eleva ferventi preghiere affinché i responsabili delle Nazioni, in questo momento di particolare gravità, si impegnino a scongiurare una nuova spirale di violenza, rispondendo, con le parole e i fatti, agli aneliti di pace, di giustizia e di sicurezza delle popolazioni di quella martoriata terra”.

“Le preoccupazioni per le prospettive di pace nella regione – sottolinea il comunicato della Santa Sede – sono oggetto in questi giorni di varie iniziative, tra cui le riunioni convocate con urgenza dalla Lega Araba e dall’Organizzazione per la Cooperazione islamica”. La Santa Sede, si legge ancora, “è sensibile a dette preoccupazioni e, richiamando le accorate parole di Papa Francesco, ribadisce la sua ben nota posizione circa il singolare carattere della Città Santa e l’imprescindibilità del rispetto dello status quo, in conformità con le deliberazioni della Comunità internazionale e le ripetute richieste delle Gerarchie delle Chiese e delle comunità cristiane di Terra Santa”. Allo stesso tempo, conclude il comunicato, “reitera la propria convinzione che solo una soluzione negoziata tra Israeliani e Palestinesi possa portare ad una pace stabile e duratura e garantire la pacifica coesistenza di due Stati all’interno di confini internazionalmente riconosciuti”.

Intanto, non si fermano gli scontri nei Territori Palestinesi, dopo l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump sul riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele. Secondo fonti locali palestinesi, sarebbero 4 i morti e 1250 i feriti di questi giorni a seguito di violenti scontri con l’esercito israeliano. Le protesta si è inoltre allargata al Libano. Stamani, riferisce l’agenzia Ansa, le forze di sicurezza libanesi hanno sparato lacrimogeni per disperdere la folla che protestava fuori dall'ambasciata americana a Beirut.

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10 dicembre 2017, 13:48