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2017 11 29 Consiglio Supremo Sangha Monaci Buddisti  2017 11 29 Consiglio Supremo Sangha Monaci Buddisti  

Papa ai monaci buddisti: offriamo insieme parole di speranza

“Un’importante occasione per rinnovare e rafforzare i legami di amicizia e rispetto” e “anche un’opportunità per affermare” il comune impegno “per la pace, il rispetto della dignità umana e la giustizia per ogni uomo e donna”: cosi il Papa incontrando a Yangon il Supremo Consiglio Sangha dei Monaci Buddisti.

di Roberta Gisotti

“Non solo in Myanmar, ma in tutto il mondo – ha sottolineato Francesco - le persone hanno bisogno di questa comune testimonianza da parte dei leader religiosi”.

“Perché, quando noi parliamo con una sola voce affermando i valori perenni della giustizia, della pace e della dignità fondamentale di ogni essere umano, noi offriamo una parola di speranza. Aiutiamo i buddisti, i cattolici e tutte le persone a lottare per una maggiore armonia nelle loro comunità.”

Se “in ogni epoca, l’umanità sperimenta ingiustizie, momenti di conflitto e disuguaglianza tra le persone”, anche nel nostro tempo – ha constatato il Papa - persistono “le ferite dei conflitti, della povertà e dell’oppressione”. Da qui l’appello:

“Di fronte a queste sfide, non dobbiamo mai rassegnarci”.

Ha quindi lodato Francesco la gente del Myanmar, formata attraverso gli insegnamenti del Buddha “ai valori della pazienza, della tolleranza e del rispetto della vita, come pure a una spiritualità attenta e profondamente rispettosa” dell’ambiente.

“In una vera cultura dell’incontro, questi valori possono rafforzare le nostre comunità e aiutare a portare la luce tanto necessaria all’intera società. La grande sfida dei nostri giorni è quella di aiutare le persone ad aprirsi al trascendente”.

Tutti gli sforzi – ha aggiunto il Papa - “per promuovere la pazienza e la comprensione, e per guarire le ferite dei conflitti” che “hanno diviso genti di diverse culture, etnie e convinzioni religiose” “non sono mai solo prerogative di leader religiosi”, né “di esclusiva competenza dello Stato”, ma dell’intera società.  

 “Tuttavia è responsabilità particolare dei leader civili e religiosi assicurare che ogni voce venga ascoltata, cosicché le sfide e i bisogni di questo momento possano essere chiaramente compresi e messi a confronto in uno spirito di imparzialità e di reciproca solidarietà”.

Per questo Francesco, auspicando una maggiore cooperazione tra leader religiosi, ha voluto rassicurare che “la Chiesa cattolica è un partner disponibile”, perché “la giustizia autentica e la pace duratura possono essere raggiunte solo quando sono garantite per tutti”.

“A nome dei miei fratelli e sorelle cattolici, esprimo la nostra disponibilità a continuare a camminare con voi e a seminare semi di pace e di guarigione, di compassione e di speranza in questa terra”.

A ricordo di questo incontro, il Papa ha donato ai Monaci buddisti del Myanmar una scultura rappresentativa una Colomba della Pace.

Ascolta il servizio con la voce del Papa

 

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29 novembre 2017, 13:11