Papa Francesco riceve Kofi Annan. Il diplomatico ghanese: molti valori in comune
di Debora Donnini
Papa Francesco ha ricevuto oggi pomeriggio, a Casa Santa Marta, Kofi Annan, che è stato segretario generale dell’Onu dal 1997 al 2006, e altri membri dell’Organizzazione internazionale non-governativa “The Elders” (gli anziani). Tra loro anche Mary Robinson, presidente della Repubblica d’Irlanda dal 1990 al 1997. Fondato da Nelson Mandela 10 anni fa, il Gruppo si impegna nella promozione della pace e dei diritti umani ed è formato da leader mondiali ed ex uomini di stato. Da qui il suo nome: “the Elders”.
“Credo che per noi sia stato importante venire” - ha detto nell’intervista in inglese di Philippa Hitchen, Kofi Annan – “perché abbiamo molti valori in comune e volevamo incontrarci con lui e ragionare del modo in cui possiamo lavorare insieme, come possiamo concentrare i nostri sforzi su alcuni di questi punti”.
“Abbiamo parlato di rifugiati e migrazioni, di armi nucleari tema sul quale il Vaticano ha organizzato un Vertice che inizierà venerdì prossimo; abbiamo parlato della pace, della mediazione nei conflitti”. “Mary Robinson vi dirà del colloquio sulle donne e l’importanza di dare voce alle donne e di rispettare il loro ruolo. Spero che questo possa essere il primo di molti incontri”, ha concluso il diplomatico e uomo politico ghanese.
Ad accompagnarlo, appunto, anche Mary Robinson che ha espresso il suo apprezzamento per il ruolo che il Papa sta svolgendo e per il fatto che “si sta impegnando per essere voce dei senza voce, degli emarginati, si sta impegnando ad affrontare gli aspetti più difficili dei conflitti”. “Abbiamo molti ambiti in comune - prosegue - e abbiamo potuto affrontare alcuni ambiti, tra cui anche il Venezuela, nel contesto latinoamericano, il Congo e i cambiamenti climatici dei quali mi occupo in particolare”.
Calore, affetto, senso dell’umorismo hanno scandito l’incontro con il Papa, racconta ancora la Robinson: “sono rimasta molto colpita - conclude - di quanto il Papa fosse rilassato tra di noi, come abbia scherzato come se fossimo un gruppo con il quale si sentiva a suo agio: proprio perché abbiamo in comune valori, propositi morali e problemi”.
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