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Debora Donnini 鈥� Città del Vaticano

L鈥檈ssere cristiani, sacerdoti o vescovi è un dono gratuito del Signore. Non si compra. E la santità consiste proprio nel 鈥渃ustodire鈥� questo dono ricevuto gratuitamente e non per meriti nostri. Lo ricorda stamani il Papa nell鈥檕melia della Messa a Casa Santa Marta. La sua riflessione parte dal Salmo responsoriale (Salmo 88) e dalla Prima Lettura (1Sam 16,1-13°) della Liturgia odierna. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Il Salmo 88 ricorda l鈥檈lezione di Davide come re d鈥橧sraele, dopo che il Signore aveva respinto Saul per non avere obbedito. Nella Prima Lettura, il Signore invia quindi Samuele a ungere re uno dei figli di Iesse il Betlemmita. L鈥檜nzione indica l鈥檈lezione di Dio e si usa anche oggi per consacrare i sacerdoti, i vescovi. Anche noi cristiani nel Battesimo siamo unti con l鈥檕lio, ricorda Papa Francesco. Dio invita Samuele a non fermarsi all'aspetto fisico perché, afferma, 鈥渘on conta quel che vede l鈥檜omo: infatti, l鈥檜omo vede l鈥檃pparenza ma il Signore vede il cuore鈥�.

Il Papa ripercorre quindi le vicende vissute in quel momento: i fratelli di Davide combattevano contro i Filistei per difendere il regno di Israele, 鈥渁vevano dei meriti鈥�, ma il Signore scelse  l鈥檜ltimo di loro. 鈥淯n ragazzo inquieto鈥�, che quando poteva andava a vedere come lottavano i fratelli contro i Filistei, ma veniva rimandato a pascolare il gregge. Fu quindi chiamato Davide, che era fulvo e di bell鈥檃spetto. E il Signore disse a Samuele di ungerlo e quindi 鈥渓o Spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi鈥�.

La gratuità dell'elezione di Dio

Una vicenda che fa riflettere, spingendo a chiedersi come mai il Signore scelga un ragazzo normale, che magari 鈥渇aceva delle ragazzate, quelle che fanno tutti i ragazzi鈥�, non era un ragazzo pio, 鈥渃he pregava tutti i giorni鈥�, aveva sette bravi fratelli, 鈥渃he avevano più meriti di lui鈥�. Eppure - sottolinea il Papa -  è stato eletto il più piccolo, 鈥渋l più limitato, quello che non aveva titoli, non aveva niente鈥�, non aveva combattuto la guerra.  Questo ci fa vedere 鈥渓a gratuità dell鈥檈lezione di Dio鈥�.

Quando Dio elegge, fa vedere la sua libertà e la gratuità. Pensiamo a noi tutti che siamo qui: ma come mai il Signore ha eletto noi? 鈥淣o, Perché siamo di una famiglia cristiana, di una cultura cristiana鈥︹��. No. Tanti di famiglia cristiana e di cultura cristiana respingono il Signore, non vogliono. Ma come mai noi siamo qui, eletti dal Signore? Gratuitamente, senza alcun merito, gratuitamente. Il Signore ci ha eletti gratuitamente. Noi non abbiamo pagato nulla per diventare cristiani. Noi sacerdoti, vescovi non abbiamo pagato nulla per diventare sacerdoti e vescovi 鈥� almeno così penso, no? Perché ci sono, sì, coloro che vogliono andare avanti nella cosiddetta carriera ecclesiastica, che si comportano in modo simoniaco, cercano influenze per diventare qui, là, là鈥� gli arrampicatori.  No, ma questo non è cristiano. L鈥檈ssere cristiano, l鈥檈ssere battezzati, l鈥檈ssere ordinati sacerdoti e vescovi è pura gratuità. I doni del Signore non si comprano.

Custodire il dono

L鈥檜nzione dello Spirito Santo è gratuita. 鈥淣oi, cosa possiamo fare?鈥�, si chiede quindi il Papa. 鈥淓ssere santi鈥� e la santità cristiana è 鈥渃ustodire il dono, niente di più鈥�, comportandosi in maniera tale 鈥渃he il Signore rimanga sempre" Colui che fa il dono e io non ne faccia "un merito mio鈥�.

Nella vita ordinaria, nelle imprese, nel lavoro, tante volte per avere un posto più alto si parla a questo funzionario, si parla a questo governante, si parla a questo di qua鈥�, perché 鈥渕a, di鈥� al capo che mi porti su鈥︹��. Non è dono; questo è arrampicamento. Ma l鈥檈ssere cristiani, l鈥檈ssere sacerdoti, l鈥檈ssere vescovi è soltanto un dono. E così si capisce il nostro atteggiamento di umiltà, quello che noi dobbiamo avere: senza merito alcuno. Soltanto, noi dobbiamo custodire questo dono, che non si perda. Noi siamo tutti unti dall鈥檈lezione del Signore; dobbiamo custodire questa unzione che ci ha fatto cristiani, ci ha fatto sacerdoti, ci ha fatto vescovi. Questa è la santità. Le altre cose non servono. L鈥檜miltà di custodire. E così, il dono. Qual è il grande dono di Dio? Lo Spirito Santo! Quando il Signore ci ha eletto, ci ha dato lo Spirito Santo. E questa è pura grazia, è pura grazia. Senza merito nostro.

Dimenticare il popolo è rinnegare il dono di Dio

Infine, il Papa rimarca che Davide è stato preso 鈥渄a dietro il gregge鈥�, 鈥渄al suo popolo鈥�.

Se noi cristiani dimentichiamo il popolo di Dio, anche il popolo non credente, se noi sacerdoti dimentichiamo il nostro gregge, se noi vescovi dimentichiamo questo e ci sentiamo più importanti degli altri, rinneghiamo il dono di Dio. È come dire allo Spirito Santo: 鈥淢a Tu vai, vai, vai tranquillo nella Trinità, riposati, che io me la cavo da solo鈥�. E questo non è cristiano. Questo non è custodire il dono. Chiediamo oggi al Signore, pensando a Davide, che ci dia la grazia di ringraziare per il dono che ci ha dato, di essere consapevoli di questo dono, così grande, così bello, e di custodirlo 鈥� questa gratuità, questo dono 鈥� custodirlo con la nostra fedeltà.