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2018.09.11 Messa Santa Marta 2018.09.11 Messa Santa Marta  (Vatican Media)

Papa: in questi tempi sembra che il Grande Accusatore ce l’abbia con i vescovi

Il vescovo sia uomo di preghiera, si senta scelto e sia vicino al popolo. Così nell'omelia della Messa Casa Santa Marta, Papa Francesco che si sofferma su questi tre aspetti della figura del vescovo

Debora Donnini-Città del Vaticano

In questi tempi sembra che il Grande Accusatore ce l’abbia con i vescovi per creare scandalo. I vescovi devono quindi ricordare tre aspetti fondamentali: la loro forza è essere uomini di preghiera, avere l'umiltà di sapere di essere stati scelti da Dio e rimanere vicino al popolo. Nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta stamani il Papa riflette su questo ministero prendendo spunto dal Vangelo odierno di Luca (Lc 6,12-19). Nel brano proposto dalla Liturgia, Gesù infatti passa la notte pregando, poi è lui a scegliere i Dodici Apostoli - cioè i “primi vescovi” - e quindi scende in pianura e sta in mezzo al popolo che viene per ascoltarlo ed essere guarito da malattie. (Ascolta il servzio con la voce del Papa).

Corsi per i vescovi

Francesco ha pensato di fare questa riflessione sull'elezione dei vescovi come Gesù l’ha fatta la prima volta, anche alla luce del fatto che in questo periodo a Roma si stanno facendo tre corsi per i vescovi: uno di aggiornamento per i presuli che hanno fatto 10 anni di episcopato - finito in questi giorni - uno per 74 vescovi che guidano le diocesi dei Territori di missione, che fanno dunque riferimento alla Congregazione di Propaganda Fidae, ed uno con 130-140 vescovi che appartengono alla Congregazione dei Vescovi. Si tratta quindi di nuovi vescovi: più di 200 in questi due corsi.

Uomo di preghiera

Il primo aspetto fondamentale sul quale si sofferma appunto il Papa nell'omelia, è l'essere uomini di preghiera. La preghiera è infatti “la consolazione che un vescovo ha nei momenti brutti”, nota il Papa, cioè sapere che “in questo momento Gesù prega per me”, “prega per tutti i vescovi”. In questa consapevolezza il vescovo trova quella “consolazione” e quella forza che lo porta a sua volta a pregare per se stesso e per il popolo di Dio. Questo è il suo primo compito. E che il vescovo sia un uomo di preghiera lo conferma anche San Pietro quando dice: “A noi, la preghiera e l’annuncio della Parola”. Non dice: “A noi, l’organizzazione dei piani pastorali …”, ricorda Francesco.

Uomo che si sente scelto ed è umile

Il secondo atteggiamento che il Papa sottolinea è che è Gesù a scegliere i Dodici e il vescovo fedele sa che non ha scelto lui ma che è stato scelto:

Il vescovo che ama Gesù non è un arrampicatore che va avanti con la sua vocazione come fosse una funzione, forse guardando a un’altra possibilità di andare avanti e di andare su: no. Il vescovo si sente scelto. E ha proprio la certezza di essere stato scelto. E questo lo porta al dialogo con il Signore: “Tu hai scelto me, che sono poca cosa, che sono peccatore …”: ha l’umiltà. Perché lui, quando si sente scelto, sente lo sguardo di Gesù sulla propria esistenza e questo gli dà la forza.

Non rimane distante dal popolo

Infine, come Gesù nel Vangelo odierno, il vescovo è chiamato ad essere vicino al popolo e a non allontanarsi:

Il vescovo che non rimane distante dal popolo, che non usa atteggiamenti che lo portano a essere distante dal popolo; il vescovo tocca il popolo e si lascia toccare dal popolo. Non va a cercare rifugio dai potenti, dalle élite: no. Saranno le élite a criticare il vescovo; il popolo ha questo atteggiamento di amore verso il vescovo, e ha questa – come fosse – questa unzione speciale: conferma il vescovo nella vocazione.

Il Grande Accusatore vuole scandalizzare il popolo

Più volte, dunque, il Papa ribadisce in quest'omelia che la forza del vescovo è proprio essere “uomo di preghiera”, “uomo che si sente scelto da Dio” e “uomo in mezzo al popolo”:

Questo fa bene ricordarlo, in questi tempi in cui sembra che il Grande Accusatore si sia sciolto e ce l’abbia con i vescovi. E vero, ci sono, tutti siamo peccatori, noi vescovi.  Cerca di svelare i peccati, che si vedano, per scandalizzare il popolo. Il Grande Accusatore che, come lui stesso dice a Dio nel primo capitolo del Libro di Giobbe, “gira per il mondo cercando come accusare”. La forza del vescovo contro il Grande Accusatore è la preghiera, quella di Gesù su di lui e quella propria; e l’umiltà di sentirsi scelto e rimanere vicino al popolo di Dio, senza andare verso una vita aristocratica che gli toglie questa unzione. Preghiamo, oggi, per i nostri vescovi: per me, per questi che sono qui davanti e per tutti i vescovi del mondo.

 

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11 settembre 2018, 10:26
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