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Papa Francesco nella cappella di Santa Marta, in Vaticano Papa Francesco nella cappella di Santa Marta, in Vaticano 

Papa a Santa Marta: "Non esistono cristiani tranquilli, che non lottano"

“Non esistono cristiani tranquilli, che non lottano”, ha aggiunto il Papa, “quelli non sono cristiani, sono dei ‘tiepidi’”. La tranquillità per dormire “puoi trovarla anche con una pastiglia”, ha detto, ma “non ci sono pastiglie per la pace” interiore. “Soltanto lo Spirito Santo” può dare “quella pace dell’anima che dà la fortezza ai cristiani”.

di Roberta Gisotti

“Gesù ci chiama a cambiare vita, a cambiare strada, ci chiama alla conversione”. E, questo comporta lottare contro il male, anche nel nostro cuore, “una lotta che non ti dà tranquillità ma ti da pace”. Così Papa Francesco nell’omelia della Messa mattutina a Santa Marta, spiegando - ispirato dal Vangelo odierno - che questo è il “fuoco”, che Gesù getta sulla terra. Un fuoco che ti chiede cambiamento:

“Cambiare il modo di pensare, cambiare il modo di sentire. Il tuo cuore che era mondano, pagano, diventa adesso cristiano con la forza di Cristo: cambiare, questa è la conversione. E cambiare nel modo di agire: le tue opere devono cambiare”.

Una “conversione che coinvolge tutto, corpo e anima, tutto”, ha sottolineato Francesco

“E’ un cambiamento, ma non è un cambiamento che si fa col trucco: è un cambiamento che fa lo Spirito Santo, dentro. E io devo fare del mio perché lo Spirito Santo possa agire e questo significa lotta, lottare!”

“Non esistono cristiani tranquilli, che non lottano”, ha aggiunto il Papa,“quelli non sono cristiani, sono dei ‘tiepidi’”. La tranquillità per dormire “puoi trovarla anche con una pastiglia”, ha detto, ma “non ci sono pastiglie per la pace” interiore. “Soltanto lo Spirito Santo” può dare “quella pace dell’anima che dà la fortezza ai cristiani”. “E noi dobbiamo aiutare lo Spirito Santo” - ha esortato il Papa – “facendo spazio nel nostro cuore”: “E ci aiuta tanto in questo l’esame di coscienza, di tutti i giorni”, per “lottare contro le malattie dello Spirito, quelle che semina il nemico e che sono malattie di mondanità”. “La lotta, che ha portato Gesù contro il diavolo, contro il male – ha ricordato il Papa -  non è cosa antica, è cosa molto moderna, è cosa di oggi, di tutti i giorni”, perché “quel fuoco che Gesù è venuto a portarci è nel cuore nostro”. Per questo dobbiamo lasciarlo entrare,  e “domandarsi ogni giorno: come sono passato dalla mondanità, dal peccato, alla grazia, ho fatto spazio allo Spirito Santo perché Lui potesse agire?”

“Le difficoltà nella nostra vita non si risolvono annacquando la verità. La verità è questa, Gesù ha portato fuoco e lotta, cosa faccio io?

Per la conversione - ha concluso Francesco - occorre “un cuore generoso e fedele”: “generosità, che viene sempre dall’amore, e fedeltà, fedeltà alla Parola di Dio”.

 

 

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26 ottobre 2017, 20:09
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