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Un'immagine della periferia di Giuba, capitale del Sud Sudan Un'immagine della periferia di Giuba, capitale del Sud Sudan  (AFP or licensors)

Scontri in Sud Sudan, l'Onu invita a deporre le armi

Il 14 e 15 febbraio violenti scontri nella regione dell'Alto Nilo, in Sud Sudan, hanno causato numerose vittime civili e il ferimento di un militare della missione Onu nel Paese Africano. Il capo dell'Unmiss, Nicholas Haysom, esorta alla calma e condanna gli attacchi contro le forze di pace: "Le violenze contro i peacekeepers sono una violazione del diritto internazionale"

Federico Azzaro - Città del Vaticano

Nei giorni scorsi, la città sud sudanese di Nasir, situata nella regione dell'Alto Nilo, è stata teatro di violenti scontri tra le forze armate e gruppi armati non identificati.

Un bilancio ancora incerto

Questi scontri nella regione dell'Alto Nilo, vicino al confine con il Sudan, hanno provocato un numero imprecisato di vittime, inclusi civili, e il ferimento di un Casco blu della missione Onu Unmiss (United Nations Mission in South Sudan), istituita dal Consiglio di Sicurezza con la risoluzione 1590 del 24 marzo 2005. Secondo quanto riportato dall'emittente Al Jazeera, le autorità non sono ancora riuscite a identificare con certezza i gruppi coinvolti. Il presidente sud sudanese, Salva Kiir, ha denunciato l'uso di armi pesanti sottolineando la pericolosità della situazione e il grave impatto sulla popolazione locale.

L'appello delle Nazioni Unite

Di fronte all'escalation di violenza, il capo della missione Unmiss ha lanciato un appello per la cessazione immediata delle ostilità. In una dichiarazione ufficiale, Nicholas Haysom, ha affermato: "Esorto tutte le persone coinvolte a dare prova di moderazione e a ripristinare immediatamente la calma". Dal capo dell'Unmiss anche una ferma condanna a "qualsiasi violenza contro le nostre forze di pace" in quanto "tali azioni costituiscono una violazione del diritto internazionale". Le Nazioni Unite - è stato ribadito - continuano a monitorare la situazione e lavorano per facilitare il dialogo tra le parti in conflitto, con l'obiettivo di riportare stabilità in una regione già segnata da anni di guerra civile.

La cronica instabilità 

L'instabilità in Sud Sudan continua a rappresentare una seria minaccia per la sicurezza della popolazione e per la missione di pace internazionale nel "giovane" Paese. Dopo la fine della guerra civile, che ha dilaniato il Paese poco dopo l'indipendenza tra il 2013 e il 2018, il Sud Sudan si trova in un delicato percorso di transizione democratica che dovrebbe culminare nelle elezioni entro la fine del 2026. Anche questi ultimi scontri, tuttavia, evidenziano la fragilità della situazione oltre che la necessità di un intervento diplomatico immediato per evitare un'ulteriore escalation delle violenze.  

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19 febbraio 2025, 13:47