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Madre Teresa Madre Teresa 

A New York un omaggio in musica per Madre Teresa

Sabato 22 febbraio alla Carnegie Hall Dante Anzolini dirigerà la l’Orchestra of St Luke’s in un “viaggio di fede” che ripercorre i luoghi che hanno contraddistinto la vita e l’opera della santa, testimone di umanità anche per i non credenti

Marco Di Battista - Città del Vaticano

Il 22 febbraio presso la Carnegie Hall di New York, nella sala intitolata al famoso violinista Isaac Stern, potremo ascoltare un tributo particolare a Madre Teresa di Calcutta. Il titolo è Journey of Faith, un viaggio di fede che ha come ideatore Dante Anzolini, direttore d'orchestra e compositore. Lo abbiamo rintracciato telefonicamente durante le prove a New York.

Maestro, questo viaggio di fede è un percorso attraverso tradizioni musicali diverse. Come nasce quest'idea?

Abbiamo progettato questo concerto come tributo a uno degli esseri umani più importanti della storia: Madre Teresa è stata un esempio di comprensione, degli aiuti ai poveri, ai senzatetto, agli affamati. Allora semplicemente ho pensato un po’, insieme con il signor Wethington, il produttore di questo concerto, di fare una specie di viaggio nei Paesi dove lei è stata. Per questo in programma ci sono musiche albanesi e anche irlandesi e poi una musica che ricorda anche la tradizione indù. Dopo l’India questo viaggio finisce a New York dove si svolge l'ultima parte del concerto con tre compositori: Nico Muhly, Missy Mazzoli e Philip Glass.

Tra l'altro con Philip Glass lei ha avuto diverse collaborazioni se non sbaglio...

Sì, ho incominciato con lui mi ricordo nell'anno '96 o '97, quando abbiamo suonato insieme in un concerto. Poi ho diretto diverse sue opere. Ad esempio, il pezzo che devo dirigere il prossimo sabato è un movimento di una sinfonia che ho eseguito in Belgio e poi la prima americana a Washington. È una sinfonia da Requiem, anche se in questo concerto farò soltanto un movimento che si intitola Paradiso.

Il programma inizia dal Requiem di Fauré e si chiude con il finale del Requiem di Glass, passando attraverso alcuni autori albanesi come Genc Tukiçi o Thoma Gaqi, che sono noti soprattutto in patria, poi il suo arrangiamento di Down by the Salley Gardens, uno dei brani più famosi della tradizione irlandese. Anche il rispetto per le diverse tradizioni è un po’ una eredità di Madre Teresa di Calcutta...

Sì, è così, perché per noi lei è stata un esempio. Non soltanto il rispetto ma l'aiuto a tutti. Programmando questi pezzi abbiamo fatto una specie di metafora di quello che è stata la sua vita. Abbiamo messo insieme i diversi stili con una danza albanese di Thoma Gaqi - un esempio esplosivo che spinge il pubblico a muoversi e quasi a ballare, con una energia enorme - e l'inno di Genc Tukiçi dedicato a Madre Teresa, che sarà cantato in albanese ed eseguito con una grande orchestra e un grande coro, con un brano di Johann Sebastian Bach, dalla Passione secondo San Giovanni, in una trascrizione dal sapore quasi folk per la strumentazione. Ich folge dir gleichfalls mit freudigen Schritten - Ti seguo anch'io con passi gioiosi è il simbolo dell’inizio dell’attività di Madre Teresa. Alla fine avremo tre compositori americani, Nico Muhly, Missy Mazzoli e Philip Glass, con brani che invitano a cercare la pace. Muhly descrive i campi desolati dopo la guerra. Il pezzo della Mazzoli è una dedica a suo padre che è stato un soldato in Vietnam. Perciò dal punto di vista stilistico abbiamo diversità di linguaggio, ma ciò che unisce i brani è l’intenzione dei compositori nell’invocare la pace nel solco di Madre Teresa. La vita della santa viene evocata in brani come il Panis Angelicus di César Franck o The Call (La chiamata) di Ralph Vaughan Williams. In tutta la seconda parte del concerto si sente una grande varietà di stili ma allo stesso tempo è chiaro come tutto questo sia legato alla storia, all’atteggiamento e al rispetto per il mondo intero di Madre Teresa. La mia proposta, con questo concerto, è che come lei è stata un esempio di comprensione e aiuto ai poveri così ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa di simile. Non bisogna soltanto sentire la musica, ma capire il messaggio dietro la musica.

Oltre all’ascolto, un invito per tutti?

Certo. Il concerto nasce proprio in quest’ottica. Ognuno ha la possibilità di aiutare gli altri. Personalmente ho cercato di aiutare come insegnante e non solo come direttore d'orchestra. Sono stato professore e ho fatto diversi progetti per i giovani, anche con una Fondazione. E anche Wethington, che ha mi ha aiutato a creare questo programma, ha una fondazione per aiutare i poveri e i senzatetto. Io, nel mio piccolo, sto cercando di creare una fondazione con un conservatorio presso le isole Galapagos dove insegnare musica ma anche la matematica, le discipline umanistiche, la filosofia, l’ecologia. Da cattolici, ci sembra giusto continuare la strada indicata da Madre Teresa.

Journey of Faith: A Musical Tribute to Mother Teresa il prossimo 22 febbraio, presso lo Stern Auditorium della Carnegie Hall di New York, vedrà Anzolini sul podio della New York City’s Orchestra of St Luke’s con il soprano Catherine Wethington, il baritono Sean Michael Plumb e il Tribute Chorale (maestro del coro Vladimiras Konstantinovas)

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20 febbraio 2025, 12:07