Ucraina: elezioni e terre rare il fronte interno della guerra
Stefano Leszczynski - Città del Vaticano
Droni e missili russi continuano a piovere sull’Ucraina, gli attacchi più gravi delle ultime ore hanno provocato 4 morti e decine di feriti a Izium nella parte nord orientale del paese, e il ferimento di 5 bambini che viaggiavano su uno scuolabus nella regione di Zaporizhia. L’offensiva militare del Cremlino continua ad essere pressante, mentre da Washington giungono pressioni per subordinare gli aiuti militari a Kyiv a concessioni per lo sfruttamento di terre rare.
Gli aiuti militari Usa
Le spedizioni di armi dagli Stati Uniti all'Ucraina sono state brevemente sospese nei giorni scorsi, prima di riprendere nel fine settimana, mentre l'amministrazione Trump discuteva della sua politica nei confronti di Kiev. Una misura che riflette diverse vedute all’interno dell’amministrazione statunitense sulla misura in cui gli Usa dovrebbero continuare a sostenere lo sforzo bellico di Kiev. Interrompere il flusso di armi statunitensi infatti ostacolerebbe la capacità di Kiev di combattere e la metterebbe in una posizione negoziale svantaggiata negli eventuali colloqui di pace. Nei suoi ultimi mesi in carica, Joe Biden ha approvato in media più di un miliardo di dollari in armi prelevate dalle scorte statunitensi per l'Ucraina.
Le terre rare
Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato che intende negoziare un accordo con l'Ucraina per ottenere terre e minerali rari dal Paese in cambio degli aiuti militari. Parlando con i giornalisti nello Studio Ovale, Trump ha affermato che "vogliamo un accordo con l'Ucraina, in base al quale avranno la garanzia delle nostre forniture in cambio di terre e minerali rari e altre cose". Il presidente Usa ha aggiunto che "stiamo facendo progressi" sulla guerra tra Russia e Ucraina. Già dopo l’11 febbraio Keith Kellogg, inviato speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina, ha in programma di incontrare il presidente Volodymyr Zelensky a Kiev. Dopodiché, si recherà in Europa per partecipare alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
Il nodo delle elezioni ucraine
"Non ci sarà alcuna tregua finché Putin crederà di vincere la guerra, - ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba - ed è ciò che pensa ora. La pace sarà raggiunta solo quando Putin accetterà l'indipendenza dell'Ucraina". Nelle ipotesi negoziali avanzate da Washington per mettere fine alla guerra rientra anche la questione delle elezioni politiche in Ucraina, dal momento che il quinquennio del presidente Zelensky è scaduto lo scorso maggio. Un ipotesi poco realizzabile secondo l’attuale governo di Kyiv con milioni di cittadini ucraini rifugiati all’estero e una linea del fronte fortemente instabile. "I candidati filorussi non hanno alcuna possibilità di vincere nelle elezioni ucraine, quindi la Russia sarà scontenta comunque. A Putin non piace Zelensky, ma se Trump crede che uno Zelensky rieletto o un altro presidente ucraino rinuncerà facilmente ai territori ucraini – ha concluso Kuleba - sta commettendo un errore".
Nuovi crimini di guerra
Tra le notizie relative alla condotta della guerra spiccano le informazioni dell’intelligence di Seul secondo le quali le truppe nordcoreane dispiegate nella regione russa di Kursk "non sono più state impegnate in combattimenti" da metà gennaio. Intanto, la Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina ha lanciato un allarme per "il forte aumento delle esecuzioni di soldati ucraini catturati dalle forze armate russe". Dalla fine di agosto 2024, la Missione ha registrato 79 esecuzioni di questo tipo in 24 episodi distinti, riferisce in una nota il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Molti soldati ucraini che si sono arresi o che erano in custodia delle forze armate russe sono stati uccisi sul posto.
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