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Oggetti sparsi sul terreno dopo che le forze israeliane si sono ritirate dal corridoio di Netzarim Oggetti sparsi sul terreno dopo che le forze israeliane si sono ritirate dal corridoio di Netzarim  (DawoudAbuALKas)

Netanyahu d'accordo con Trump su Gaza, condanna dai Paesi arabi

In un'intervista, il premier israeliano definisce "molto buono" il piano di evacuazione dei palestinesi dalla Striscia proposto dal presidente Usa, mentre da Riad al Cairo si stigmatizza l'idea: il popolo palestinese ha diritto alla propria terra e non è un intruso. Alta la tensione in Cisgiordania dove le operazioni militari si ampliano per impedire festeggiamenti per i prigionieri palestinesi rilasciati oggi. Uccisa una giovane donna incinta all'ottavo mese

Antonella Palermo - Città del Vaticano

Il primo ministro israeliano Netanyahu ha definito il piano del presidente americano Trump di trasferire i palestinesi da Gaza "molto buono, la prima idea nuova da anni". Un coro di condanne da parte dei Paesi arabi. E in Cisgiordania il clima di tensione continua a salire.

Opinioni opposte

L'elogio della strategia Usa sul Medio Oriente da parte del premier israeliano si è espresso con queste parole: "Ha il potenziale per cambiare tutto a Gaza". Le affermazioni in un'intervista rilasciata a Fox News prima del suo rientro da Washington. "Non è uno sfratto forzato, né una pulizia etnica. I cittadini di Gaza - ha dichiarato - potranno tornare nelle loro case dopo la ricostruzione, a patto che rinneghino il terrorismo".

Affermazioni contestate dai Paesi arabi. Riad, e poi Palestina, Egitto e Giordania hanno condannato i commenti del leader israeliano. Il ministero degli Esteri saudita ha respinto parole che "mirano a distogliere l'attenzione dai continui crimini commessi dall'occupazione israeliana contro i fratelli palestinesi di Gaza, compresa la pulizia etnica di cui sono vittime". E ha ribadito con una nota ufficiale che "il popolo palestinese ha diritto alla propria terra e non è un intruso o un immigrato che puo' essere espulso ogni volta che la brutale occupazione israeliana lo desidera". Amman considera le dichiarazioni israeliane "aggressive" e "provocatorie".

Cisgiordania, ampliate le operazioni militari israeliane 

Intanto, sul terreno, le forze di difesa di Israele (Idf) ampliano le operazioni militari in Cisgiordania, in corso dal 21 gennaio, da due giorni dopo l'entrata in vigore dell'accordo di cessazione del fuoco nella Striscia di Gaza. Le azioni dell'esercito sono portate avanti per impedire sfilate e festeggiamenti per i prigionieri palestinesi che vengono rilasciati oggi. I militari ieri hanno sequestrato bandiere di Hamas e altri oggetti. Sempre in base all'accordo, da oggi, invece, l'esercito si ritira dal corridoio di Netzarim.

Secondo una nota del Ministero della Salute palestinese, riportata dalla Reuters, una palestinese incinta di 23 anni è stata uccisa dalle forze di sicurezza israeliane nel campo profughi di Nur Shams, nella Cisgiordania occupata. Sundos Jamal Mohammed Shalabi, incinta all'ottavo mese, è stata colpita da colpi d'arma da fuoco israeliani: anche il feto non è sopravvissuto e il marito della donna è rimasto gravemente ferito. L'agenzia di stampa statale palestinese ha citato testimoni oculari secondo cui i coniugi sono stati colpiti mentre cercavano di uscire di casa.

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09 febbraio 2025, 12:10