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Un tritone crestato italiano (Triturus carnifex) fotografato in Lombardia, ©MarcoColombo Un tritone crestato italiano (Triturus carnifex) fotografato in Lombardia, ©MarcoColombo

Il Paese della Biodiversità: una mostra invita a custodire il creato

Una mostra fotografica presso la sede del CNR a Roma racconta in immagini la ricchezza del patrimonio naturale italiano e allo stesso tempo la sua fragilità, ricordando che salvaguardare le varietà delle specie è una responsabilità collettiva

Mara Miceli – Città del Vaticano

C'è un momento sospeso, un istante in cui il silenzio della natura sembra racchiudere un intero universo. Un lupo solitario si staglia contro l’orizzonte, lo sguardo fisso verso il mare. Questo scatto straordinario cattura un attimo di rara bellezza, in cui la natura sembra fondersi con il mistero e l’infinito. È solo uno dei tanti protagonisti della mostra “Il Paese della Biodiversità”, ospitata a Roma nella prestigiosa sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Piazza Aldo Moro 7, dal 20 gennaio al 30 aprile 2025.

Cinquanta scatti

Promossa da “National Geographic Italia” e dal “National Biodiversity Future Center” (NBFC), in collaborazione con il CNR, l'esposizione non è soltanto un percorso fotografico, ma un invito a riscoprire il legame profondo tra il nostro Paese e la sua straordinaria natura. Cinquanta scatti selezionati da National Geographic catturano l'essenza più autentica del territorio italiano, raccontandone la bellezza, le sfide e la resilienza.

Culla della biodiversità

Attraverso tre sale ricche di immagini e narrazioni, il visitatore è condotto in un viaggio emozionante tra montagne maestose, coste mozzafiato, foreste secolari e aree urbane dove la natura resiste con forza e grazia. Ogni fotografia è una storia: il lupo che contempla il mare, i colori vibranti di un fiore che cresce solo qui, nel nostro Paese, a testimonianza della sua ricchezza e unicità. Più del 50% delle specie vegetali e il 30% delle specie animali presenti in Italia non esiste altrove, un patrimonio inestimabile che rende la nostra terra una culla della biodiversità europea.

Esemplari di Gabbiano Corso (Latus audouinii) fotografati in Puglia, ©UgoMellone
Esemplari di Gabbiano Corso (Latus audouinii) fotografati in Puglia, ©UgoMellone

Mediterraneo, area fragile

Ma questa esposizione non si limita a celebrare. Il Paese della Biodiversità è anche un monito. Le immagini, seppur straordinarie, portano con sé la consapevolezza dei rischi che gravano sui nostri ecosistemi: cambiamenti climatici, urbanizzazione selvaggia, perdita di habitat. Il Mediterraneo, da sempre crocevia di vita e storia, oggi è un hotspot climatico, un’area fragile dove la siccità, la desertificazione e gli eventi climatici estremi mettono a dura prova specie e habitat già sotto pressione.

Una responsabilità collettiva

È qui che entra in gioco il messaggio potente della mostra: la salvaguardia della biodiversità è una responsabilità collettiva. Ogni scatto è una chiamata all'azione, un invito a partecipare a progetti di “citizen science” (o scienza partecipativa), a educare i più giovani, a cambiare prospettiva sul nostro rapporto con la natura. Come spiega Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR: “La tutela dei nostri ecosistemi non è solo una questione scientifica, ma culturale. Attraverso questa mostra vogliamo sensibilizzare cittadini, famiglie e studenti, mostrando loro la bellezza e la complessità del nostro patrimonio naturale”.

Una volpe rossa (Vulpes vulpes) fotografata in Molise ©Bruno D’Amicis
Una volpe rossa (Vulpes vulpes) fotografata in Molise ©Bruno D’Amicis

Tutto è carezza di Dio

Visitare Il Paese della Biodiversità significa immergersi in una narrazione fatta di luci e ombre, bellezza e urgenza. Significa riconoscere che la natura non è solo uno sfondo, ma una protagonista della nostra vita, una fonte inesauribile di ispirazione e un tesoro da proteggere con tutte le nostre forze, poiché: - come afferma Papa Francesco nella Lettera Enciclica   - "Insistere nel dire che l’essere umano è immagine di Dio non dovrebbe farci dimenticare che ogni creatura ha una funzione e nessuna è superflua. Tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio". Un’occasione dunque da non lasciarsi sfuggire. L'ingresso è gratuito, ma il valore di queste immagini non è quantificabile.

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05 febbraio 2025, 12:14