Hamas riconsegnerà il 20 febbraio i corpi della famiglia Bibas
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Avverrà sabato il rilascio di sei ostaggi vivi, così come previsto dalla prima fase dell’accordo. La notizia è stata confermata oggi da Hamas che, allo stesso tempo, ha purtroppo annunciato che saranno anche consegnati quattro corpi, fra cui – come anticipato dal capo negoziatore del gruppo islamista Khalil al-Hayya – quelli della famiglia Bibas, la mamma Shiri e i due piccoli Ariel di 4 anni al momento del rapimento e Kfir allora di 9 mesi, il più piccolo degli ostaggi, tutti catturati mentre si trovavano nella loro casa nel kibbutz Nir Oz lo scorso 7 ottobre. L’immagine della donna terrorizzata circondata dai miliziani di Hamas con i bimbi dai capelli rossi in braccio in questi mesi ha fatto il giro del mondo. Il padre e marito, Yarden, era stato rilasciato durante uno degli scambi passati, lo scorso primo febbraio. Tra coloro che verranno liberati ci dovrebbero essere Hisham al-Sayed, beduino arabo-israeliano nelle mani di Hamas sin dal 2015 e Abra Mengistu, cittadino israeliano di origine etiope anch’egli prigionieri da oltre dieci anni. Dopo il rilascio di sabato resteranno nelle mani di Hamas altri 59 ostaggi, di cui almeno 28 sarebbero però morti.
In attesa della fase 2
Intanto, sempre nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco entrato in vigore lo scorso 19 gennaio, e soltanto dopo che sarà stato rispetta la consegna degli ostaggi, Israele consentirà l’ingresso a Gaza di macchinari pesanti, rimorchi e materiale edile per rimuovere macerie, in attesa poi della seconda fase quando Hamas dovrebbe rilasciare altre decine di ostaggi in cambio di un cessate il fuoco duraturo e del ritiro di Israele.
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