Guerra in Sudan, ucciso un altro volontario
Federico Azzaro - Città del Vaticano
Un'altra vita spezzata nei Paesi dimenticati, nel Sudan lacerato da quasi due anni di guerra, dove un volontario della Società della Mezzaluna Rossa Sudanese è morto nelle scorse ore a causa di un attacco armato nel mercato all’aperto Sabreen di Omdurman. La morte del volontario sudanese Iman Abbas è soltanto una delle tante, troppe morti efferate, che rendono difficoltoso l’operato di tante persone che aiutano le popolazioni stremate da guerre, violenza e povertà. Sono 32 complessivamente, tra volontari ed operatori umanitari, le persone decedute nel 2024, di cui 29 a causa delle violenze armate e 3 per incidenti
L'appello della Croce Rossa
“Siamo stanchi di tutto questo, non solo di perdere amici, colleghi, ma soprattutto di privare la popolazione civile dell'aiuto necessario”, denuncia il presidente della Croce Rossa italiana, Rosario Valastro. “Deve essere chiaro – ribadisce -: attaccare gli operatori umanitari vuol dire indebolire le comunità in cui operano e impedire alla popolazione civile di ricevere il necessario supporto sanitario e sociale in contesti nei quali anche il più piccolo aiuto può fare la differenza tra vivere e morire''. “Ci uniamo al cordoglio della Federazione Internazionale della Croce Rossa e al dolore della consorella sudanese e dei familiari di Iman”, aggiunge il presidente Valastro, auspicando il rispetto del diritto internazionale umanitario dalle parti coinvolte nel conflitto.
L'impegno nelle aree di crisi
Valastro è tornato così con forza sul tema, come già avvenuto in occasione della Giornata internazionale del Volontariato, il 5 dicembre del 2024, quando ha dichiarato: “Non siamo qui per incensarci, ma solo per ribadire che proteggere volontari e operatori impegnati in zone di guerra o nelle altre sfide dei nostri giorni è importante, non solo per tutelare le loro vite ma soprattutto per far sì che l’aiuto che portiamo arrivi a chi ne ha bisogno”. Valastro ha quindi sottolineato l’importanza dell’impegno da parte di tutti i volontari per essere al fianco di chiunque abbia bisogno, anche quando le emergenze divengono delle vere e proprie crisi umanitarie. L’importanza di diffondere speranza con ogni piccolo gesto, chiedendo al contempo più protezione per i volontari attivi sul territorio.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui