Gaza, gli Stati Uniti rivendicano il controllo dell’area, senza palestinesi
Paola Simonetti - Città del Vaticano
Un piano che ridefinisce i contorni del futuro di Gaza dopo l'accordo di tregua fra Israele e Hamas: il presidente Usa, Donald Trump, prevede un controllo a lungo termine che dovrebbe, a suo dire, portare stabilità nell’area tanto da farla divenire “la rivière del Medio Oriente", ma senza il popolo palestinese che si trasferirebbe in pace in altri paesi.
Dunque, stando agli intendimenti dell’inquilino della Casa Bianca, gli Stati Uniti dopo la bonifica dagli ordigni inesplosi e la rimozione delle macerie, si promuoverebbe uno "sviluppo economico senza precedenti”, ha aggiunto Trump nella conferenza stampa con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, promettendo “un numero illimitato di posti di lavoro e abitazioni per le persone della zona”.
La posizione di Israele
Il premier israeliano Netanyahu dal canto suo parlando ai giornalisti alla Casa Bianca, prima di un bilaterale con il presidente degli Stati Uniti, ha definito il progetto di Trump, una “svolta epocale”, pur ribandendo che per “assicurare il futuro di Israele occorre finire il lavoro". Vera urgenza per Israele è la liberazione di tutti gli ostaggi" nella Striscia di Gaza e il "raggiungimento di tutti gli obiettivi militari, inclusa la distruzione di Hamas e delle sue capacita 'belliche".
La reazione di Hamas
Immediata la risposta di Hamas che, per bocca di un suo esponente di spicco Hamas Sami Abu Zuhri, ha fatto sapere che benchè sia disponibile al dialogo con gli Stati Uniti, ritiene le dichiarazioni del presidente Usa "ridicole" e "assurde". “L’intenzione di prendere il controllo di Gaza - ha aggiunto Abu Zuhru- potrebbe incendiare l’intera regione”.
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