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Il presidente colombiano Gustavo Petro con Armando Benedetti Il presidente colombiano Gustavo Petro con Armando Benedetti

Colombia, spaccatura all'interno del governo

Nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri, trasmessa in televisione per la prima volta nella storia politica del Paese sudamericano, sono emerse spaccature nell'esecutivo ed è arrivata poi la proposta dii dimissioni

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Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha ammesso una spaccatura all’interno del governo, emersa nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri, trasmessa in televisione per la prima volta nella storia politica del Paese sudamericano.

Nomine controverse

Durante la sessione ministeriale,  sono stati evidenti gli attacchi tra i responsabili dei diversi portafogli, in particolare per la designazione di Armando Benedetti (già indagato per vari reati e accusato di corruzione che diversi ministri e la stessa vicepresidente colombiana, Francia Márquez, hanno criticato) a braccio destro del Capo dello Stato, e per la nomina di Laura Sarabia come nuovo ministro degli Esteri. Al termine del vertice, il ministro della Cultura, Juan David Correa,  e il direttore dell’ufficio amministrativo della Presidenza ed ex vice cancelliere, Jorge Rojas, hanno rassegnato le dimissioni. Nel confermare le dimissioni, Rojas ha sostenuto che quanto emerso dal Consiglio dei ministri, non gli ha dato altra scelta che lasciare l’esecutivo.

La proposta di dimissioni

«Chi vuole andarsene è libero di farlo, chi vuole lavorare alla realizzazione del programma resta», ha detto Petro in un messaggio sul suo profilo x, in cui ha avvertito: «Non voglio un governo con doppi programmi, ma nemmeno un governo di un solo colore, perché il popolo colombiano è multicolore». «È il popolo che comanda, nessun altro», ha concluso il presidente della Colombia.   Dopo essersi lamentato con Petro per il modo in cui gestisce il governo, il ministro degli Interni, Juan Fernando Cristo, ha proposto le dimissioni dell'intero esecutivo.

 

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06 febbraio 2025, 11:52