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Giornata Radio, un media che non invecchia per raccontare la realtà

In occasione del giorno che celebra la radiofonia, Andrea Borgnino, giornalista e responsabile contenuti di RaiPlaySound, ha analizzato il ruolo del mezzo radiofonico nel contesto moderno: "? lo strumento più credibile per raccontare la realtà"

Arrigo Bellelli - Città del Vaticano

Nonostante sia vecchia più di un secolo, la radio continua a essere uno strumento di comunicazione duttile. Per celebrare la Giornata mondiale che l’Unesco le ha voluto dedicare, che si festeggia ogni 13 febbraio, Andrea Borgnino, giornalista e responsabile contenuti di RaiPlaySound, è intervenuto ai microfoni di Radio Vaticana - Pope per analizzare lo stato di salute del medium e spiegare come riesce a mantenersi al passo con i tempi.

I dati

Secondo Eurobarometro, ovvero i rilevamenti di opinione pubblica condotti per conto dalla Commissione Europea, il mezzo di comunicazione ritenuto più credibile è appunto la radio. L’ultimo sondaggio sulla credibilità dei media condotto nel 2023 attesta che la radio stacca sia la carta stampata (di dieci punti percentuali) sia le tv private (di quasi venti punti percentuali). Nonostante l’anno scorso gli ascolti in senso assoluto siano diminuiti, la radio ha visto i proventi derivati dalle inserzioni pubblicitarie aumentare e superare quelli dei quotidiani. Secondo Borgnino, il motivo di questo sorpasso è che i giornali, a differenza delle radio, non riescono a rimanere al passo con la modernità e a svecchiare il proprio modo di accedere all’informazione, nonostante ormai tutte le testate siano fruibili anche attraverso i propri siti internet. È questo che ha permesso alla radio di avere più di 35 milioni di ascolti nel giorno medio nel 2024.

Ascolta l'intervista ad Andrea Borgnino

Una comunicazione duttile

Inoltre, un nuovo slancio è dato dai podcast, i quali sono la maggiore dimostrazione della duttilità della radio. I podcast sono nati direttamente dalle trasmissioni radiofoniche e ne utilizzano i linguaggi narrativi, aumentando ulteriormente la flessibilità del mezzo radiofonico. Oltre alla possibilità di ascoltare i propri programmi preferiti dove si vuole, i podcast consentono di ascoltarli quando si vuole senza essere legati a un orario predefinito e di interrompere e riprendere l’ascolto durante la giornata. Nonostante la crescita delle web radio, alle quali ci si può sintonizzare direttamente dai loro siti, Borgnino sottolinea che le trasmissioni in onde corte sono tutt’altro che desuete, specialmente in quei paesi dove la navigazione in internet non è un’esperienza libera come da noi: “Ci sono paesi in cui ascoltare una web radio significa autodenunciarsi al governo. Le onde forti sono uno strumento antico ma molto libero”, afferma Borgnino.

Raccontare la realtà

Come tutti i mezzi di comunicazione, la radio deve rincorrere l’ascolto giovanile. I giovani fondano la loro esperienza informativa e mediale in generale sui social, tuttavia la radio ha la possibilità di attrarre questo target generazionale. Per Borgnino, infatti, la radiofonia ha il grande pregio di utilizzare unicamente la voce come intermediario fra sé e lo spettatore: questa è diretta e, se utilizzata nel modo corretto, è veicolo di emozione ed empatia. Rimane però essenziale che la radio continui a raccontare il mondo che ci circonda e, aggiunge Borgnino, “deve vivere un po’ di più nel qui e ora, diventare meno strumento di intrattenimento. Dovrebbe raccontare di più la realtà, essere più complessa”.

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13 febbraio 2025, 16:53