Al via colloqui Usa-Russia a Riad, Kyiv non riconosce il tavolo
Marco Guerra – Città del Vaticano
Le delegazioni statunitense e russa sono nella capitale saudita da ieri sera. Il ministro degli esteri Lavrov guida quella di Mosca, composta anche dal consigliere diplomatico del Cremlino, Iuri Ushakov e dall’oligarca Kirill Dmitriev. I rappresentanti dell'aministrazione Usa sono il segretario di Stato Marco Rubio, il consigliere per la Sicurezza nazionale, Mike Waltz e l'inviato per il Medio Oriente, Steve Witkoff.
Lavrov: no a concessioni territoriali all’Ucraina
Le parole rilasciate da Rubio alla vigilia sembrano voler rassicurare gli alleati europei e Kyiv: "L'incontro non è un tavolo di negoziati per decidere la pace in Ucraina, ma solo l'inizio del disgelo fra i due paesi. – sottolinea il segretario di Stato - Nelle trattative l'Europa sarà sicuramente coinvolta”. Di altro tenore le parole di Lavrov che prima di arriva a Riad ha detto che non sarà fatta alcuna concessione territoriale all’Ucraina e che non c’è spazio al tavolo per “gli europei che vogliono prolungare la guerra”. Intanto, il presidente ucraino Zelensky, dal canto suo, sferza Trump affermando che vuole compiacere Putin. “Al momento, per noi questo tavolo non esiste", ha aggiunto il primo consigliere del presidente ucraino, Mychailo Podolyak.
Europa divisa
I leader europei riuniti ieri a Parigi restano divisi sull’invio di truppe di peacekeeping sul terreno in Ucraina. Francia, Italia, Germania, Spagna, GB, Danimarca, Polonia e Olanda si sono ritrovati solo su una linea generica di sostegno a Kiev. Dopo l’incontro nella capitale francese, il presidente Macron ha avuto dei colloqui telefonici con Trump e Zelensky, al termine dei quali ha scritto su X che per una pace duratura la Russia deve porre fine alla sua aggressione e ciò deve essere accompagnato da garanzie di sicurezza forti e credibili per gli ucraini. “Lavoreremo su questo con tutti gli europei, gli americani e gli ucraini”.
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