Gaza, la Croce Rossa consegna a Israele i corpi dei quattro ostaggi di Hamas
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Oggi è il giorno di dolore per lo Stato di Israele: il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva anticipato così la drammatica consegna dei corpi di quattro ostaggi da parte di Hamas, avvenuta stamattina in due fasi, prima alla Croce Rossa da parte del movimento islamista che, a Khan Yunis, aveva esposto le bare su di un palco prima di consegnarle, poi dalla Croce Rossa all'esercito israeliano. “Un giorno scioccante", lo aveva definito Netanyahu, nell'esprimere la vicinanza del Paese alle famiglie di Shiri Bibas e dei suoi figli, Ariel e Kfri, gli ostaggi più piccoli nelle mani di Hamas, rapiti il 7 ottobre 2023 dalla loro casa nel kibbutz di Nir Oz, e dell’86enne Oded Lifshitz, catturato nello stesso kibbutz.
Herzog: “Israele vi chiede perdono”
"Sofferenza. Dolore. Non ci sono parole". Così si è espresso in un post su X il presidente israeliano, Isaac Herzog, scrivendo dei "cuori a pezzi dell'intero Paese" e chiedendo perdono "a nome dello Stato di Israele" per non essere riusciti a proteggere le vittime "in quel giorno terribile" e per non averli "riportati a casa sani e salvi". Al momento della consegna si è tenuta una breve cerimonia guidata dal rabbino dell'esercito, le salme ora sono state trasportate all'istituto forense Abu Kabir per l'identificazione, un processo che potrebbe richiedere anche due giorni. Solo alla fine le famiglie, soprattutto quella dei Bibas, rilasceranno dichiarazioni. Intanto, in una nota, viene espresso tutto il dolore del Forum dei familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas: “Questa notizia taglia come un coltello i nostri cuori, quelli delle famiglie e di tutto il mondo – si legge – la seconda fase dell’accordo deve avvenire ora. Non c’è più tempo da perdere. Portateli tutti a casa adesso”.
Sabato il rilascio di sei ostaggi
Intanto Hamas, come annunciato, sabato rilascerà di altri 6 prigionieri, gli ultimi previsti dalla prima fase dell’accordo scattata il 19 gennaio scorso, di questi, quattro vennero rapiti il 7 ottobre, mentre due sono detenuti a Gaza da oltre un decennio. Il movimento ha poi proposto la liberazione degli altri ostaggi in un unico scambio con Israele, per velocizzare la seconda fase dell’accordo e consolidare il cessate il fuoco. Finora sono stati rilasciati dai miliziani 19 ostaggi israeliani a fronte di 1100 detenuti palestinesi liberati dalle carceri israeliane, al termine della prima fase a Gaza resteranno ancora 58 ostaggi di cui 34, secondo le forze di difesa israeliane, sarebbero morti.
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