Ucraina, bombe nella notte su Kyiv: attacco russo causa quattro morti
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
Una minaccia di missili balistici che si è trasformata in un attacco alla capitale. Quattro sono le vittime causate da un lancio di missili su Kyiv. Le bombe sono cadute nel quartiere di Shevchenkivskyi, nel centro della città, causando incendi, caduta di detriti e danni alle infrastrutture, tra cui la stazione della metropolitana di Lukianivska. "Questi attacchi e perdite di vite umane avrebbero potuto essere evitati se avessimo avuto i sistemi di difesa aerea di cui abbiamo discusso a lungo con i nostri alleati, sistemi che già esistono nel mondo", aveva dichiarato poche ore prime dell’attacco a Kyiv il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, commentando l’offensiva missilistica russa contro Kryvyi Rih, sua città natale, nella quale erano morte altre 4 persone.
Scontri al confine
Il portavoce del gruppo di battaglia Dnepr, Andrey Kurdyuk, ha annunciato, inoltre, che nelle ultime 24 ore sono stati uccisi circa 110 soldati delle forze armate ucraine. Sono stati colpiti 7 veicoli, 2 cannoni di artiglieria da campo e un deposito di munizioni. Le truppe russe, riferisce l'ufficiale Andrey Marochko, sono attualmente impegnate in pesanti combattimenti nelle vicinanze di Kreminnaya, nella Repubblica popolare di Lugansk. I soldati delle forze armate ucraine, "a causa della loro situazione - riferisce Marochko - sparano deliberatamente contro la popolazione civile degli insediamenti vicini".
Sanzioni alla Russia
"Abbiamo assolutamente bisogno di sanzioni. Sono il nostro mezzo di pressione e sarebbe molto strano rinunciarvi". È quanto ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, parlando con un gruppo di giornalisti. "Il contesto non è migliorato: Putin non ha cambiato i suoi obiettivi e nulla è cambiato sul campo. Non c'è quindi motivo di revocare le sanzioni", ha spiegato. L'Unione europea ha già imposto quindici cicli di sanzioni dall'invasione russa dell'Ucraina, avvenuta il 24 febbraio 2022. La prossima decisione sul rinnovo delle sanzioni dovrà essere presa all'unanimità dai 27 Stati membri dell'Ue entro il 31 gennaio. Ma il primo ministro ungherese Viktor Orban si è finora rifiutato di estendere le sanzioni. "E' tempo di buttare le sanzioni dalla finestra e di stabilire un sistema di relazioni con la Russia", ha affermato Orban.
Tensione con la Francia
Intanto, un aereo da pattugliamento francese è stato oggetto di un tentativo di intimidazione da parte dell'esercito russo mentre volava sul Mar Baltico. Lo ha affermato il ministro della Difesa di Parigi, Sebastien Lecornu, definendo l'incidente "inaccettabile". L'Atlantique-2 della Marina francese stava effettuando un volo di sorveglianza quando è stato agganciato dal radar di un sistema missilistico terra-aria S-400, ha riferito Lecornu. L'aereo stava operando nell'ambito dell'operazione Baltic Sentry della Nato in risposta a sospetti danni russi ai cavi sottomarini. Il ministro francese ha spiegato che l'incidente è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì.
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