ÃÛÌÒ½»ÓÑ

Cerca

Il Beato Rosario Livatino Il Beato Rosario Livatino

Il messaggio di speranza del giudice Livatino nelle carceri siciliane

In occasione del Giubileo 2025, una iniziativa dell¡¯associazione che riunisce estimatori e amici del magistrato martire mira a far conoscere la sua figura soprattutto tra i giovani detenuti. Il presidente, ex compagno di liceo del giudice beatificato nel 2021: "Amministrava la giustizia con il Codice in una mano e il Vangelo nell¡¯altra"

Roberta Barbi - Città del Vaticano

I primi pacchi stanno partendo in direzione di tutti gli istituti di pena di quella Sicilia per cui il Beato Livatino ha combattuto ed è morto, ucciso in odium fidei il 21 settembre 1990, ma si spera che questa iniziativa possa presto essere estesa in tutta Italia, perché tutti i detenuti hanno bisogno della speranza cui è dedicato il Giubileo 2025. Dentro i pacchi ci sono le biografie ¡°autorizzate¡± come quella di Rosario Mistretta L¡¯uomo, il giudice, il credente, o copie del docufilm di Salvatore Presti Luce verticale. Rosario Livatino, il martirio, ma anche le relazioni scritte di suo pugno e oggi pubblicate dall¡¯editore Salvatore Sciacca e perfino alcuni calendari che riportano le memorie liturgiche di Santi e Beati siciliani: ¡°Vogliamo ringraziare innanzitutto il Dap (Dipartimento dell¡¯Amministrazione penitenziaria nda) per la collaborazione - spiega ai media vaticani Giuseppe Palilla, presidente dell¡¯associazione ¡°Amici del giudice Rosario Angelo Livatino¡± ¨C in particolare sono importanti le relazioni del Beato, sia quella su fede e diritto che riporta il suo pensiero religioso e la sua conoscenza del diritto canonico, sia quella sul ruolo del giudice nella società che cambia, che sembra scritta oggi¡±.

Ascolta l'intervista con Giuseppe Palilla:

Il giudice: sempre al di sopra delle parti

L¡¯obiettivo di questa iniziativa promossa dall¡¯associazione nata nel 1993 su iniziativa di un¡¯ex insegnante del Beato Livatino, la prof.ssa Ida Abate e da un gruppo di ex compagni di liceo e amici, è naturalmente far conoscere la figura del magistrato martire in tutta l¡¯isola, specie ai giovani. ¡°Rosario aveva ben chiaro quale fosse il ruolo del giudice che doveva stare sempre al di sopra della parti, ma non solo esserlo, sembrarlo anche ¨C spiega Palilla ¨C questo nella sua vita è chiaro sin dall¡¯inizio, da quando nel 1978 passa alla Procura di Agrigento e poi nel 1989 al Tribunale come giudice a latere¡±. Il presidente ricorda come fosse chiamato ¡°l¡¯uomo dalle pendenze zero¡±, ma anche ¡°l¡¯uomo in camicia, giacca e cravatta¡±, inappuntabile anche nell¡¯aspetto, tanto che è proprio la sua camicia insanguinata il giorno del martirio a essere venerata come reliquia e portata in un particolare tour tra le carceri italiane.

Il ricordo personale dell¡¯amico

Ma Giuseppe, prima ancora di essere il presidente dell¡¯associazione è innanzitutto un amico del Beato Livatino, del quale ci offre il suo ricordo personale: ¡°Di Rosario dicevano che era un secchione, ma non è vero, era un amico che rinunciava volentieri alla sua ricreazione per aiutare noi compagni di classe quando dovevamo essere interrogati ¨C ricorda ¨C poi quando dovevamo preparare l¡¯esame di maturità ci vedevamo da mia nonna e studiavamo in terrazza. Anche le massaie, che facevano le faccende con la radio accesa tutto il giorno, la spegnevano per ascoltare Rosario che spiegava le lezioni¡­¡±. Anche dopo gli studi non si sono mai persi di vista: ¡°Quando ci ritrovavamo a cena chiedeva sempre di tutti i compagni di scuola, anche quelli che non vedevamo più, era attento al prossimo e aveva una vera e propria cultura dell¡¯uomo¡±.

Una foto della classe di liceo del giudice Livatino
Una foto della classe di liceo del giudice Livatino

Un¡¯eredità di fede e speranza

Una cultura dell¡¯uomo che il giudice Beato ha perseguito soprattutto nel lavoro che viveva come una vera e propria missione, quella di amministrare la giustizia ¡°con il Codice in una mano e il Vangelo nell¡¯altra¡±: ¡°Ci lascia un¡¯eredità spirituale enorme ¨C conclude Palilla ¨C come dice San Matteo nel Vangelo delle Beatitudini, anche lui ha sofferto per causa della giustizia. Era un servitore dello Stato, ma con umanità: cercava sempre di capire chi aveva davanti nel giudicare e quando emetteva una sentenza cercava che fosse il più possibile giusta, credeva molto nel valore di riscatto e riabilitazione della pena¡±.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

29 gennaio 2025, 12:33