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Il Gran Maestro dell'Ordine di Malta, Fra' Dunlap, ad Auschwitz Il Gran Maestro dell'Ordine di Malta, Fra' Dunlap, ad Auschwitz  (ALEKSANDRA SZMIGIEL)

Giornata della Memoria, l’Ordine di Malta ad Auschwitz

Il Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta, fra' John Dunlap, ha partecipato alle commemorazioni ufficiali che si sono svolte in Polonia presso il campo di concentramento tedesco, insieme a numerosi capi di Stato e leader mondiali

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Anche l'Ordine di Malta ha partecipato ieri, 27 gennaio, Giornata della Memoria, alla cerimonia nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, volta a ricordare le vittime dell’Olocausto in occasione degli 80 anni dalla liberazione del lager. Una cerimonia che ha rappresentato un momento cruciale per rinnovare l’impegno verso la difesa della dignità umana, il rispetto dei diritti fondamentali e la lotta contro ogni forma di discriminazione, pilastri della missione dello Smom nel mondo. Il Gran Maestro, fra' John Dunlap, nel corso dell'evento, ha reso omaggio alle vittime delle atrocità perpetrate durante la Seconda Guerra Mondiale ribadendo il ruolo del Sovrano Ordine nella costruzione di una società basata sui valori del dialogo e della pace.

Non dimenticare

La partecipazione di Dunlap alle commemorazioni di Auschwitz sottolinea la necessità di mantenere viva la memoria storica come baluardo contro l’odio e l’intolleranza. In questo contesto l’Ordine di Malta rinnova il proprio impegno a favore delle vittime delle guerre, delle persecuzioni e delle crisi umanitarie, con l’obiettivo di promuovere una cultura del rispetto e della fratellanza universale.

L’azione umanitaria dell’Ordine durante la Seconda Guerra Mondiale

Nell’ultimo conflitto mondiale l’Ordine di Malta si distinse in Polonia per il suo impegno umanitario operato attraverso la sua associazione polacca. All’inizio della guerra l’Ordine aprì un ospedale con 200 posti letto vicino alla Città Vecchia di Varsavia: all’interno della struttura, in pochi mesi, vennero assistite migliaia di persone. Il 3 ottobre 1940, dopo la capitolazione di Varsavia, le autorità militari tedesche presero il controllo della struttura, trasformandola in un ospedale militare. I volontari e il personale medico dell’Ordine distribuirono cibo e cercarono di portare assistenza medica alla popolazione ebraica, nonostante i divieti imposti dall’occupazione nazista, con coraggio e dedizione, spesso rischiando la propria vita per salvare quella degli altri.

Vittime per la libertà

Diversi furono i membri dello Smom che andarono incontro alla morte mentre svolgevano i loro compiti ospedalieri: Roman Ch?apowski e Dominik ?empicki morirono per i bombardamenti, mentre il cappellano onorario dell'associazione polacca, il professor Canon Alfred Dobiecki, fu ferito gravemente. Stanis?aw S?awski, avvocato polacco e cavaliere dell’Ordine, fu arrestato dalla Gestapo nel 1942 e deportato nel campo di Auschwitz-Birkenau, dove morì nel marzo 1943. Da non dimenticare, inoltre, il ruolo ‘silenzioso’ dei cappellani militari dell’Ordine di Malta don Pirro Scavizzi e don Quirino Paganuzzi, che ebbero l’occasione di consegnare in Vaticano testimonianze e rapporti sui massacri e sulle deportazioni degli ebrei.

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28 gennaio 2025, 15:52