Medio Oriente, tregua a Gaza in vigore dal 19 gennaio
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Dopo 15 mesi di guerra Israele e Hamas hanno raggiunto finalmente un accordo, che si articolerà in tre fasi successive, ognuna da discutere durante l’attuazione della precedente. Ad annunciarlo al mondo, ieri sera, è stato il primo ministro del Qatar, Al Thani, in quanto le ultime trattative si sono svolte proprio a Doha con la mediazione del suo governo. L'intesa sarà convalidata oggi dal governo israeliano, ma il ministro d'estrema destra Smotrich ha già annunciato il voto contrario.
Un accordo in tre fasi
Di sicuro si sa che la prima fase, della durata di 42 giorni, partirà domenica 19 gennaio, con il cessate il fuoco e il rilascio dei primi ostaggi: in questa fase in tutto saranno 33 a partire dalle donne e dai bambini, in cambio di un migliaio di detenuti palestinesi sulla cui identità Israele si riserva il diritto di veto. Le tre fasi, che dovrebbero portare a una pace definitiva e duratura, si concluderanno entro il 27 maggio, con il rilascio completo degli ostaggi, la fine delle operazioni e il ritiro israeliano dal corridoio di Filadelfia – al confine con l’Egitto – e dall’asse di Netzarim, che divide il nord della Striscia dal resto del territorio.
Le reazioni
Se Hamas definisce il raggiungimento dell’accordo “un momento storico”, ma lo interpreta come una sconfitta per Israele, nessun commento dal premier israeliano Netanyahu che ha ringraziato gli Stati Uniti – sia l’amministrazione uscente guidata da Joe Biden, sia il presidente eletto Donald Trump che si insedierà alla Casa Bianca lunedì 20 gennaio – per l’aiuto e la funzione di intermediazione svolta. Emozione per quella che ha definito la trattativa più difficile della sua carriera è stata espressa dal presidente Biden, mentre Trump ha parlato di “accordo epico” che non si sarebbe raggiunto senza la sua vittoria alle elezioni di novembre. Soddisfazione e sollievo si respirano in tutto il mondo: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che questa intesa dona speranza di pace a tutta la regione mediorientale.
La festa a Gaza
Grande festa anche nella Striscia di Gaza, dove le strade si sono riempite di persone: a breve dovrebbe essere riaperto anche il valico di Rafah con l’Egitto per consentire un massiccio ingresso di aiuti umanitari alla popolazione, mentre gli sfollati ospitati al sud potranno ritornare nelle loro case nel nord del territorio.
Aggiornamento il 16 gennaio 2025 - ore 11.45
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