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Antonella Palermo - Città del Vaticano

Verità e trasparenza: i due criteri imprescindibili, mutuati anche dai messaggi di Papa Francesco per le Giornate della Comunicazione Sociale, di un buon giornalismo. Ne è convinto monsignor Baldo Reina, vicario per la diocesi di Roma, il cui saluto ha aperto stamane il convegno - corso all鈥檜niversità Lumsa, a Roma, 鈥�Giornalismo e speranza, le speranze del giornalismo鈥�, organizzato per celebrare il mezzo secolo di vita di RomaSette, il settimanale della Diocesi di Roma distribuito da Avvenire.

L'informazione, prima forma di solidarietà

Un鈥檕ccasione per approfondire alcuni aspetti cruciali che toccano questo mestiere, ché di mestiere si tratta, essendo un artigianato della parola, ha osservato Fabio Zavattaro, direttore del Master in giornalismo nello stesso Ateneo. 鈥淚n un tempo di guerre, cambiamenti climatici, disuguaglianze, tante cose che non vanno, bisognerebbe lasciare un po鈥� più di spazio alla speranza perché è quella che ci fa alzare la testa鈥�, ha insistito Reina, cardinale designato.

A mettere a fuoco la responsabilità degli operatori di settore è padre Giulio Albanese, che guida l鈥橴fficio diocesano per le Comunicazioni Sociali: 鈥淟鈥檌nformazione è la prima forma di solidarietà鈥�, ha scandito. Da questo presupposto discende il rischio, molto concreto nell鈥檕ggi, che sia la comunicazione istituzionale sia certa cattiva informazione non aderiscano ai principi di verità. 鈥淚l tema della mobilità umana e quello dei femminicidi non possono essere assolutamente strumentalizzati dalla politica per ottenere il consenso鈥�, spiega ai media vaticani il comboniano, in riferimento alle dichiarazioni di questi giorni del governo italiano. 鈥淚l compito dei politici non è solo servire la res publica 鈥� aggiunge - ma educare le coscienze. E trovo disdicevole, per non dire penoso, avere giornalisti che spesso sono mercenari della parola, questo non è giornalismo鈥�. Anche i giornalisti devono fare il proprio esame di coscienza, aveva detto in conferenza, hanno bisogno di conversione, guardando al Giubileo鈥�.

I relatori della seconda parte del convegno

Verifica di fonti e notizie, cura e gentilezza

Numerosi i temi portati sul tavolo dal moderatore Ignazio Ingrao, vaticanista Rai: dall鈥檌mpatto dell鈥橧ntelligenza Artificiale alle sfide per illuminare le periferie, dal problema del lavoro povero ai linguaggi di odio alimentati dai social. Che il giornalismo soffra di una crisi profonda è un dato su cui tutti i relatori sono convenuti, in particolare Vincenzo La Manna, vicedirettore di Askanews: tagli di risorse, pirateria, appiattimento verso il basso di una professione che abdica troppo spesso nella verifica delle notizie, all鈥檌nseguimento di quanto viene ogni giorno scaraventato sul web. Tutto concorre ad un abbassamento della qualità, eppure, proprio in un鈥檈poca di sovrabbondanza di informazioni, è possibile continuare a garantire onestà da cui nasce la fiducia dei lettori. Lo ribadisce il direttore di Avvenire, terzo quotidiano in Italia per diffusione, Marco Girardo, il quale si sofferma sulla necessità di tener fede ai pilastri fondamentali: verifica delle fonti e delle notizie, cura nel proporle, gentilezza. Un aspetto, quest鈥檜ltimo, tutt鈥檃ltro che trascurabile, a detta di tutti i presenti, in un tempo in cui la violenza verbale è pervasiva. La clamorosa vicenda che sta riguardando la piattaforma X, minata da un evidente conflitto di interessi, pone dei seri obblighi di riflessione da parte delle aziende, è stato detto. Ad esplicitare il tema è stata Roberta Serdoz, vicedirettrice Tgr Rai che, citando ancora il Pontefice, ha ricordato: 鈥淟a disinformazione è il primo peccato del giornalismo鈥�.

Disarmare le parole

Bisogna vigilare, ha proseguito, e l鈥檌nformazione di prossimità è un banco di prova essenziale e ricco di gratificazioni. Perché in questo ambito il contatto diretto con la cittadinanza offre una ricchezza di storie e un ventaglio di esigenze dalla base sociale che, se ben raccontate, hanno la potenzialità di affrancarsi da certe dinamiche tipiche dell鈥檌nformazione nazionale che più risente dei condizionamenti della politica e dei palazzi. 鈥淚l metodo migliore per arrivare ai cittadini è disarmare le parole, imparare che siamo dei mediatori鈥�, ripete Serdoz. Ma come trovare il giusto equilibrio tra lo smanettare sul web e il consumare le suole delle scarpe, come invita a fare il Papa? Virginia Piccolillo, del Corriere della Sera, è chiara: 鈥淚l giornalismo si porta dentro tutto il bagaglio culturale, affettivo, relazionale che si è maturato鈥�, questo è l鈥檃ntidoto alla superficialità, afferma, perché il giornalista è il testimone di lettori che non possono essere pilotati da nessun potere. 鈥淟a distinzione è solo tra chi cerca di dire la verità, cercando di capirla e di spiegarla nel miglior modo possibile, e chi cerca di dimostrare qualcosa鈥�.

Studenti universitari e giornalisti alla Sala Giubileo della Lumsa