Ucraina, Parlamento vieta la Chiesa legata al Patriarcato di Mosca
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Il Parlamento dell’Ucraina ha approvato un disegno di legge che vieta la Chiesa ortodossa legata al Patriarcato di Mosca. Secondo fonti del Parlamento ucraino, a favore del testo avrebbero votato 265 deputati, 39 in più del minimo richiesto. La nuova legge, ancora non promulgata, concede alle parrocchie interessate nove mesi di tempo, come spiegato da alcuni deputati, per “tagliare i legami con la Chiesa ortodossa russa”, che in più occasioni ha manifestato il suo sostegno all’invasione russa dell’Ucraina.
La reazione della Russia
Immediata la reazione della Russia. Per la portavoce del ministro degli esteri russo Lavrov, Maria Zakharova, la decisione del Parlamento di Kyiv mira a “distruggere la vera ortodossia canonica e a sostituirla con un surrogato, una falsa Chiesa”. Per il Patriarcato di Mosca si tratta dell’espansione della “persecuzione” di Kyiv contro la Chiesa ortodossa ucraina e dell’”evidente violazione dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale nel campo della libertà religiosa”.
La posizione delle Chiese ucraine
Lo scorso 16 agosto, il Consiglio ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose (Uccro), aveva riportato l’esito di un incontro con il presidente ucraino Zelensky, durante il quale, si spiegava in un comunicato, veniva sottolineata la categorica condanna delle “attività della Chiesa ortodossa russa”, definita “complice dei sanguinosi crimini contro l'umanità degli invasori russi”. Nel comunicato quindi si riaffermava il rispetto dei diritti e delle libertà religiose, e la possibilità per i fedeli “nonostante alcune sfide legate alla guerra” di “esprimere i loro sentimenti e le loro credenze religiose con dignità”.
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