Emergenza Sorrisi, il grande cuore di medici e infermieri per i piccoli del Benin
Giovanni Orsenigo e Eugenio Bonanata - Città del Vaticano
Le motivazioni di medici e infermieri che prestano volontariamente la propria opera a favore di bambini bisognosi di interventi chirurgici al volto in Paesi svantaggiati del mondo. Questa la missione di Emergenza Sorrisi, onlus attiva da 15 anni al fianco di tanti piccoli che portano addosso i segni provocati da malattie, ustioni o armi da fuoco. L’attività è al centro de "L’emozione della cura", al seguito dell’equipe della onlus che nel maggio scorso, dal 12 al 19, si è recata in Benin presso l'ospedale di Abomey Calavi, nella provincia di Cotonou.
La sanità a pagamento
“Il Benin è un Paese con un potenziale importante, ma che non a riesce a mettere le risorse a disposizione della popolazioneâ€, ha spiegato Fabio Massimo Abenavoli, chirurgo plastico e maxillo-facciale, nonché fondatore e presidente di Emergenza Sorrisi. “Come in tanti Paesi dell'Africa - ha spiegato - anche qui la sanità è a pagamento: i pazienti devono comprare i farmaci per i propri figli anche se questi sono ricoverati in ospedaleâ€.
La malnutrizione genera malformazioni fetali
A partire per il Paese affacciato sul Golfo della Guinea sono state due equipe mediche che nel corso di una settimana hanno visitato oltre un centinaio di bambini, operandone circa 60. La onlus è focalizzata soprattutto sul trattamento chirurgico di aperture del labbro e del palato, due patologie che compaiono nel percorso di crescita fetale a causa della malnutrizione e portano alla morte nel giro di uno o due anni.
Una situazione complessa
“Dal punto di vista visivo l'impatto è molto forte e, per questo, i bambini vengono spesso emarginatiâ€, ha precisato Abenavoli a proposito delle suddette patologie. Una delle principali cause è di carattere culturale: per la religione voodoo, infatti, coloro che sono affetti da queste deformità sono considerati maledetti. Si tratta di situazioni difficili da gestire. “Abbiamo la necessità di confrontarci con i leader religiosiâ€, ha confermato Abenavoli, precisando che è impossibile operare senza che le famiglie ricevano la loro approvazione.
Interventi di eccellenza
L’obiettivo tecnico della missione è sempre lo stesso: evitare complicazioni e operare secondo gli standard di cura italiani. “Portiamo tutto quello che è necessario - ha spiegato il chirurgo - come i migliori fili, i miglior farmaci per l'anestesia, i tubi per intubare, i guanti e soprattutto i migliori ferri chirurgici, che devono essere di altissima qualità visto il numero di interventi che realizziamoâ€.
Il team di volontari
Gli importi per coprire missioni di questo genere sono alti, nonostante le equipe mediche siano composte da professionisti che prestano il loro tempo in maniera gratuita. A partire per l'Africa sono state due squadre di sala operatoria, ciascuna composta da chirurgo, anestesista e infermiere specializzato nella gestione dei ferri chirurgici. Oltre a un medico per il pre-operatorio e agli infermieri specializzati nel post-operatorio, nel team era presente anche un chirurgo specializzando italiano che, a differenza degli altri volontari, ha pagato di tasca propria il viaggio, “perché - ha spiegato Abenavoli - non può gestire un'operazione in autonomia e quindi diventerebbe un costo che non va beneâ€.
Un progetto a 360 gradi
Questa è stata la dodicesima missione di Emergenza Sorrisi in Benin. E il fatto di tornare nello stesso contesto rientra nella strategia della onlus, che prevede anche la formazione del personale locale, in sintonia con le istituzioni governative, nonché la possibilità di effettuare visite di controllo dei pazienti operati nelle precedenti missioni. Tra le attività figurano inoltre le campagne di sensibilizzazione e di prevenzione: quelle sull’accesso alle cure condotte nelle zone più remote del Paese, oppure quelle sui rischi derivanti dal fenomeno delle spose bambine che è tristemente diffuso in tutta l’Africa.
Prossime missioni: Etiopia, Iraq, Burkina Faso
Rientrati dal Benin, lo sguardo della onlus si è subito proiettato alle successive missioni, Etiopia a giugno e Iraq a novembre. Ma anche il Burkina Faso, dove è prevista la seconda missione del 2024 nel mese di settembre, dopo quella di aprile. Qui, Emergenza Sorrisi ha creato un centro chirurgico all'ospedale di Sabin, anche grazie alla collaborazione con i frati francescani. Ma importante è stato il contributo della Conferenza episcopale italiana per la realizzazione di cinque sale operatorie, che permetterà al nosocomio di diventare un punto di riferimento dell'Africa centrale per la formazione del personale medico e sanitario.
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