Manifestazione nazionale per la vita, il Papa: la posta in gioco è la dignità umana
Marco Guerra - Città del Vaticano
Le strade di Roma domani, sabato 22 giugno, saranno percorse da migliaia di mamme, papà e figli festosi che animeranno la Manifestazione nazionale “Scegliamo la Vita”, il più importante evento pubblico in Italia a difesa e promozione della dignità della vita umana dal concepimento alla morte naturale a cui aderiscono 130 realtà e associazioni. In un messaggio Papa Francesco, ringrazia chi ha preparato e chi prenderà parte alla marcia dando "testimonianza pubblica a difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale” ed esorta ad “andare avanti con coraggio nonostante ogni avversità” poiché, si legge ancora, “la posta in gioco, cioè la dignità assoluta della vita umana, dono di Dio Creatore, è troppo alta per essere oggetto di compromessi o mediazioni”.
Le testimonianze di chi ha scelto la vita
Gli organizzatori riferiscono che il corteo sarà partecipato da famiglie attese da tutta Italia (numerosi i pullman già organizzati). La marcia partirà da Piazza della Repubblica intorno alle ore 14 per arrivare attraverso Via Cavour ai Fori Imperiali, all’altezza dell’Altare della Patria. Dai due palchi allestiti all’inizio e al termine del corteo saranno condivise testimonianze di famiglie, madri e padri che hanno scelto e accolto la vita anche in mezzo a difficoltà sociali ed economiche, oltre agli interventi dei portavoce dell’evento Massimo Gandolfini e Maria Rachele Ruiu.
Le istanze della manifestazione
Tra le istanze promosse dalla Manifestazione nazionale per la Vita il "no" alla cultura dello scarto e a ogni pratica che viola la dignità intrinseca della vita umana, a cominciare da aborto, eutanasia, suicidio assistito e manipolazione o distruzione di embrioni a fini riproduttivi.
Gandolfini: ogni vita ha un dignità intrinseca
“Questa manifestazione vuole essere un chiaro contrasto alla cultura della morte come la chiamava San Giovanni Paolo II e la cultura dello scarto come la chiama Papa Francesco, e contemporaneamente vuole essere una forte promozione della bellezza di aprirsi alla vita, ecco perché sarà un corteo festoso”, così ai microfoni di Radio Vaticana - Pope, il neurochirurgo di Brescia e portavoce dell’evento Massimo Gandolfini. Il presidente del Family Day parla poi dell’ispirazione ricevuta dal Documento del Dicastero della per la Dottrina Fede, Dignitas Infinita, che definisce illuminante: “La dignità delle vita è infinita e non ha bisogno di altre attribuzioni perché ogni essere vivente, dal concepimento alla morte naturale, è portatore della dignità umana e come tale deve essere riconosciuta e rispettata”.
Sostenere la vita è credere nel futuro
Gandolfini ricorda che la cultura mortifica di questi tempi “sta avvelenando le nostre società”, secondo il portavoce dell’evento uno dei frutti di questa cultura è la denatalità che sta colpendo in mondo particolare l’Italia, poi si sofferma sullo scarto degli anziani e dei malati e chiede che sia garantito un dignitoso accompagnamento alla morte con le cure palliative. Inoltre Gandolfini sottolinea la necessità di tutelare la maternità e la vita nascente anche contrastando pratiche che violano e mercificano le vite delle mamme e dei bambini come la maternità surrogata. Infine Gandolfini esorta la società e il mondo della politica a sostenere le famiglie, perché “la famiglia è la culla che accoglie la vita e il luogo della formazione di ogni individuo fino all’età adulta malgrado tutti i problemi sociali che ci sono”. “Sostenere la vita e la famiglia significa sostenere il bene comune e avere una viva speranza nel futuro” conclude Gandolfini.
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