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Soldati israeliani nella Striscia di Gaza Soldati israeliani nella Striscia di Gaza  (ANSA)

Medio Oriente, positivi i negoziati per una tregua a Gaza

Continuano senza sosta le operazioni militari dell’esercito israeliano nella Striscia, mentre da Parigi giungono notizie favorevoli ad un possibile stop ai combattimenti in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani. Intanto dall’Oms arriva l’appello a tutti i Paesi di non tagliare i fondi all’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, finita nella bufera per l'implicazione di alcuni funzionari negli attacchi del 7 ottobre

Silvia Giovanrosa - Città del Vaticano

Si è concluso ieri, 28 gennaio, a Parigi, il primo incontro tra vertici dei servizi segreti di Israele, Stati Uniti, Qatar ed Egitto riunitisi alla ricerca di un accordo per la liberazione degli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza in cambio di un periodo di tregua. “L'incontro è stato costruttivo ma ci sono ancora divari significativi tra le parti", ha annunciato l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu, ribadendo che i colloqui continueranno per tutta la settimana. Il New York Times ha riferito di una possibile tregua di 30 giorni a fronte del rilascio di donne, anziani e feriti, tra gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. In questo periodo le parti lavoreranno ad un ulteriore negoziazione che consentirà la liberazione di uomini e soldati e circa un mese di tregua. Sempre secondo il giornale americano, l'accordo includerebbe anche il rilascio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.

Licenziati i dipendenti dell'Unrwa accusati di collaborare con Hamas

“Tagliare i finanziamenti all'Unrwa in un momento critico”, non farà altro che ''danneggiare la popolazione di Gaza che ha un disperato bisogno di sostegno'', è invece l'appello scritto in un post su X del direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. L’Unrwa, l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, è stata investita da una bufera nei giorni scorsi dopo che alcuni dei suoi funzionari sono stati accusati di aver collaborato con Hamas negli attacchi del 7 ottobre. Da diverse settimane Israele sosteneva un legame tra l’Unrwa e gli attentatori; le accuse sostenute da prove circostanziate hanno portato al licenziamento di 12 membri dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, oltre a scatenare la dura reazione dei vertici del Palazzo di Vetro, ma anche di Washington e Bruxelles. Il segretario generale Antonio Guterres si è detto "inorridito dalla notizia" e ha chiesto al commissario generale di Unrwa di indagare rapidamente sulla questione.

Attacco ad una base Usa in Giordania

Intanto un drone carico di esplosivo si è si è schiantato su una base segreta americana, la Towe 22, sulla zona di frontiera, tra Siria, Iraq e Giordania, uccidendone tre soldati mentre altri 34 sono rimasti feriti. Stando alle autorità di Washington, l’agguato sarebbe stato portato avanti da gruppi di miliziani sostenuti dall’Iran. "I tre militari americani che abbiamo perso erano patrioti nel senso più alto e il loro sacrificio estremo non sarà dimenticato dalla nostra nazione. Porteremo avanti il loro impegno nella lotta al terrorismo. E non abbiate dubbi: chiederemo conto a tutti i responsabili nel momento e nel modo che sceglieremo", ha dichiarato il presidente americano Joe Biden commentando l'accaduto. Il ministro degli Esteri iraniano ha negato invece il coinvolgimento del paese nell’attacco. Nelle ultime ore tuttavia, un gruppo filo–iraniano ha rivendicato l’attentato.

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29 gennaio 2024, 10:04