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Militari israeliani in azione Militari israeliani in azione   (ANSA)

Gaza è circondata, Ia diplomazia Usa lavora per una pausa umanitaria

Hamas aggiorna a 10mila il numero delle vittime palestinesi, mentre a Gerusalemme è morta la poliziotta israeliana accoltellata il 6 novembre

Paola Simonetti e Marco Guerra – Città del Vaticano

Gaza City è ormai completamente accerchiata e gli abitanti si sono diretti verso il sud della Striscia attraverso il corridoio umanitario aperto oggi dalle ore 10 alle 14. Il valico di Rafah tra la Striscia di Gaza e l'Egitto è stato riaperto per gli stranieri e per le persone con doppio passaporto che vogliono lasciare la Striscia, ha annunciato il governo di Hamas che ha inoltre aggiornato a 10mila il numero delle vittime palestinesi.

Uccisa una poliziotta israeliana

In mattinata anche il governo israeliano ha fatto il punto delle operazioni. Nelle ultime 24 ore sono stati neutralizzati diversi comandanti di Hamas, colpiti oltre 450 obiettivi nella Striscia e uccisi più di 200 palestinesi. L’esercito israeliano non esclude neppure un attacco all’ospedale di Shifa. E in giornata è morta la poliziotta israeliana accoltellata da un palestinese questa mattina a Gerusalemme. Sempre in giornata sirene d’allarme hanno risuonato a Tel Aviv per l’intercettazione di missili da Gaza, mentre il conflitto sconfina in Libano, dove si registrano nuove vittime e dove, Israele potrebbe intervenire in modo diretto: "Siamo pronti in ogni momento a lanciare un attacco nel nord", ha dichiarato il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi.

Blinken (Usa): lavoriamo per pause umanitarie

Gli Stati Uniti hanno annunciato lo schieramento di un sottomarino nucleare nel canale di Suez, ma si tenta il dialogo. Ieri incontro a Ramallah tra il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e il presidente dell’Autorità Nazionale palestinese, Abu Mazen, che si dice pronto ad assumersi le sue responsabilità "nel quadro di una soluzione politica globale". Oggi Blinken ha incontrato in Turchia il ministro degli Esteri Fidan, ma non il presidente Erdogan. "Stiamo lavorando per pause umanitarie a Gaza, ma servono anche progressi sugli ostaggi. Possiamo fare molto per il rilascio", ha detto. L'Iran dal canto suo minaccia gli Usa: "Attuino il cessate il fuoco o saranno colpiti duramente", mentre Ali Khamenei incontra a Teheran il capo dell'ufficio politico di Hamas. Intanto, è disperato l’appello di un cessate il fuoco delle agenzie umanitarie dell’Onu e delle Ong internazionali. 

 

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06 novembre 2023, 08:00