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Alessandra Zaffiro - Palermo

Il 3 ottobre di dieci anni fa 368 migranti persero la vita al largo di Lampedusa. Erano le 03.15 di notte quando, a poche miglia dalla costa dell鈥橧sola dei Conigli, un鈥檌mbarcazione con 500 persone a bordo prese fuoco e si capovolse, inabissandosi con bambini, donne, uomini, mettendo la parola fine alla traversata nel Mediterraneo e alla loro speranza di una vita migliore.

鈥淎 Europe of Rights #10 anni di indifferenza鈥� è il tema al centro del programma delle iniziative promosse dal Comitato 3 ottobre, sostenuto con i fondi 8 per mille dell鈥橧stituto buddista italiano Soka Gakkai, che prende il via oggi nell鈥檌sola Pelagia e si concluderà il giorno del decimo anniversario del naufragio al quale sono sopravvissute 155 persone, delle quali 41 minori, quasi tutti non accompagnati.

Raccontare cosa sia successo in questi dieci anni in cui sono morti migliaia di esseri umani nel tentativo di attraversare il Mediterraneo è l鈥檕biettivo dell鈥檈vento che, tra i tanti partner, ha al fianco Guardia Costiera, UNHCR, Unicef, Save the Chidlren, Corpo italiano di soccorso dell鈥橭rdine di Malta, Centro Astalli, Amnesty International e il quotidiano Avvenire. Alle manifestazioni partecipano inoltre studenti di 15 regioni italiane e 7 Paesi europei per sviluppare una cultura di solidarietà, accoglienza e dialogo nel rispetto dei diritti umani.

鈥淎 Europe of Rights - si legge nel programma del Comitato 3 ottobre - ha l鈥檌ntento di promuovere nelle giovani generazioni italiane ed europee occasioni di apprendimento, nella prospettiva di un鈥檈ducazione interculturale contribuendo a sviluppare una cultura di solidarietà, accoglienza e dialogo, fondata sul pieno e consapevole rispetto dei diritti umani. Durante le giornate di approfondimento verrà data voce alle persone sopravvissute ai naufragi, a chi fa soccorso in mare, ai parenti delle persone morte nel tentativo di raggiungere l鈥橢uropa, a chi ha cercato di dare un nome alle salme e a chi si occupa di accoglienza鈥�.

Francesco a Lampedusa e l鈥檌ndifferenza senza lacrime

Pochi mesi prima del naufragio, l鈥�8 luglio, c鈥檈ra stato il primo viaggio di Papa Francesco fuori dai confini del Vaticano a Lampedusa. Accompagnato in barca dai pescatori, lanciò in mare una corona di fiori in ricordo di quanti persero la vita nelle traversate e incontrò un gruppo di migranti sul Molo Favaloro, lì dove l鈥檃pprodo sulla terraferma segna la salvezza. 鈥淚mmigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte鈥�: con queste parole riprese dai titoli dei giornali, il Santo Padre scelse di aprire l鈥檕melia della Santa Messa al Campo Sportivo 鈥楢rena鈥�, davanti a diecimila persone, celebrata su un palco realizzato anche con i relitti dei barconi naufragati. 鈥淗o sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza - disse il Papa - ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta. Non si ripeta per favore鈥�.

鈥淟a cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri - aggiunse Francesco - ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l鈥檌llusione del futile, del provvisorio, che porta all鈥檌ndifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell鈥檌ndifferenza. In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell鈥檌ndifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell鈥檃ltro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!鈥�.

鈥淪iamo una società che ha dimenticato - proseguì il Santo Padre - l鈥檈sperienza del piangere del 鈥減atire con鈥�: la globalizzazione dell鈥檌ndifferenza ci ha tolto la capacità di piangere!鈥�. 鈥淐hiediamo perdono per l鈥檌ndifferenza verso tanti fratelli e sorelle - concluse il Papa - ti chiediamo Padre perdono per chi si è accomodato e si è chiuso nel proprio benessere che porta all鈥檃nestesia del cuore, ti chiediamo perdono per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi. Perdono Signore!鈥�.

Tareke Brhane, 鈥淓migrare non significa morire in un viaggio incerto e crudele鈥�

鈥淪ono passati dieci anni da allora e purtroppo nulla è cambiato - sostiene Tareke Brhane, presidente del Comitato 3 ottobre - la situazione nel nostro mare continua ad essere drammatica. Da allora almeno 28 mila bambini, donne e uomini sono annegati nell鈥檌ndifferenza totale degli Stati europei. Dieci anni di morti, dieci anni di tragedie. Dieci anni di 鈥榤ai più鈥�, ripetuti più e più volte dopo ogni disastro in mare, fino a perdere quasi di significato. Parole vuote a cui non hanno fatto seguito azioni politiche concrete鈥�. 鈥淓migrare non significa morire in un viaggio incerto e crudele - aggiunge Brhane - non è attraversare un deserto affidandosi a persone che ricattano, stuprano, rubano, uccidono... Se, però, riuscissimo e regolamentassimo il flusso migratorio per quello che è un fatto insito nell鈥檈ssere umano, tutte queste stragi non esisterebbero鈥�.

A Lampedusa il ricordo nel decimo anniversario

Tanti gli eventi del Comitato in programma fino al 3 ottobre: tavole rotonde sulle sfide dell鈥橴nione Europea in tema di immigrazione, traffico di esseri umani, Ong e salvataggio in mare, le sfide degli enti locali su accoglienza e inclusione; laboratori e workshop per studenti e insegnanti. E ancora l鈥檌ncontro tra gli studenti e i sopravvissuti ai naufragi, al quale si aggiungono quelli con addetti ai lavori, giornalisti, magistrati, autorità del Parlamento europeo, ma anche momenti di intrattenimento.

Alle 3.15 del 3 ottobre, ora in cui avvenne il naufragio, è in programma il momento di riflessione al Memoriale 鈥淣uova Speranza鈥�. Alle 8,30 la marcia verso la Porta d鈥橢uropa dove avrà luogo il momento di raccoglimento con i sopravvissuti ai naufragi, con la vicepresidente del Senato Maria Domenica Castellone, monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, Kheit Abdelhafid, imam di Catania, presidente della Comunità islamica di Sicilia e vicepresidente dell鈥橴nione delle Comunità islamiche d鈥橧talia (UCOII), oltre a studenti e altre autorità. Le commemorazioni delle vittime del naufragio si concluderanno alle 10.30 con il lancio della corona di fiori in mare alla presenza delle istituzioni.