ÃÛÌÒ½»ÓÑ

Manifestanti in Niger (Reuters) Manifestanti in Niger (Reuters)

Niger, rinviata la riunione dell’Ecowas per l’intervento militare

La riunione dei capi di stato maggiore della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) che si sarebbe dovuto tenere oggi, sabato 12 agosto, nella capitale ghanese Accra è stata rinviata per "ragioni tecniche"

Beatrice D’Ascenzi – Città del Vaticano

Un rinvio in parte inaspettato, quello della riunione dei comandanti degli eserciti della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale. Ad Acra, in Ghana, i membri dell'Ecowas avrebbero dovuto concretizzare le loro posizioni su un possibile intervento militare in Niger, al fine di riportare al potere il presidente nigerino Mohamed Bazoum - deposto dai golpisti lo scorso 26 luglio- ristabilendo così l'ordine costituzionale a Niamey. Ma la mancata disponibilità dell’Ecowas Standby Force, le truppe di riserva che l'organizzazione ha deciso di attivare, avrebbe impedito lo svolgimento dell'assemblea rinviandolo a data da destinarsi. Tuttavia un’altra ipotesi vedrebbe nel mancato arrivo dei capi di Stato in Ghana una difficoltà nel reperire voli commerciali per l'evento in programma oggi, sabato 12 agosto. 

La situazione in Niger

Ad accelerare la possibilità di un intervento armato nel Paese, la preoccupazione dei capi di Stato per la salute e il benessere l’ex presidente Bazum e della sua famiglia. L'ong Human Rights Watch, aveva definito "inumano e crudele" la prigionia del capo di Stato che insieme ai suoi cari si troverebbe senza elettricità dal 2 agosto e senza la possibilità di incontrare persone da una settimana.  Ma secondo la Russia qualsiasi intervento militare in Niger destabilizzerebbe ulteriormente il Paese. Per questo motivo Mosca ha invitato i Paesi del Ecowas a non intervenire militarmente. Le componenti principali della Standby Force, corrispondono alle forze militari dei principali Paesi partecipanti, ovvero Nigeria, Senegal e Costa d'Avorio, che nel 2022 avevano eserciti composti rispettivamente da 223mila, 27mila e 19mila soldati. Dopo l'annuncio della mobilitazione, il presidente della Costa d'Avorio Alassane Ouattara ha garantito l'invio di circa mille soldati, aggiungendo che le truppe dovrebbero intervenire "il prima possibile".

La posizione delle milizie

Intanto le forze golpiste, attraverso i loro rappresentanti, hanno dichiarato all'Associated Press – nella prima intervista ai media occidentali - che l’unico modo per evitare un conflitto armato tra i soldati e i Paesi dell'Ecowas è il riconoscimento del generale Omar Tchiani come nuovo capo di Stato e l’accettazione del nuovo regime. Intanto per le strade della capitale sembra non diminuire il sentimento anti europeo e a anti francese nella popolazione: i manifestanti scesi in piazza a Niamey in difesa del regime golpista, sventolando bandiere della Russia, hanno affermato che l'Ecowas "non è indipendente, ma è manipolato dalla Francia".

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

12 agosto 2023, 14:28