Migranti, naufragio al largo di Lampedusa. Decine le vittime
Paola Simonetti – Città del Vaticano
È bastata un’onda più potente delle altre a far ribaltare l’imbarcazione che trasportava decine di migranti, diretta sulle coste italiane. Il bilancio parla di almeno 41 vittime inghiottite dal mare nel canale di Sicilia, al largo di Lampedusa. Secondo quanto raccontato da quattro superstiti, tre uomini e una donna, originari di Costa d'Avorio e Guinea Konakry, il piccolo natante era salpato da Sfax, in Tunisia. I sopravvissuti, soccorsi dalla motonave Rimona e trasbordati su una motovedetta della Guardia Costiera, sono poi sbarcati a Lampedusa.
Fra le vittime anche bambini
Nel racconto di chi è scampato al naufragio vi sono tutti i dettagli della drammatica dinamica dei fatti. Partiti in 45 dalle coste tunisine, tutti stipati su una imbarcazione di metallo di 7 metri che, dopo 6 ore di navigazione, è stata capovolta da una grande onda. Fra le vittime si contano anche 3 bambini. Il salvagente, secondo le testimonianze, non sarebbe stato sufficiente neppure per quelle 15 persone che lo indossavano. Al momento non sono stati ancora ritrovati i corpi delle vittime, a rendere complesso il recupero è il tempo trascorso dal naufragio ma anche la distanza da dove si è consumata la tragedia.
Il cordoglio e gli appelli della società civile
L’Organizzazione internazionale per le migrazioni, insieme all’Unhcr e all’Unicef, presenti a Lampedusa sia in fase di sbarco che di prima accoglienza, hanno espresso il loro cordoglio per la tragedia, “rinnovando l’appello per un accesso più ampio a percorsi legali più sicuri per la migrazione e l’asilo nell’Unione Europea, per evitare che le persone debbano ricorrere a viaggi pericolosi in cerca di sicurezza e protezioneâ€. Allo stesso modo la Comunità di Sant’Egidio lancia un appello ai Paesi europei e in particolare a quelli del Mediterraneo. “Prima di discutere su come gestire i flussi migratori occorre fare di tutto per salvare chi è in pericoloâ€, si legge in un comunicato in cui si esprime anche la necessità di incentivare modelli di arrivo come i corridoi umanitari, portati avanti da anni dalla Comunità. Con oltre duemila morti il 2023 rischia di essere l’anno peggiore in termini di vittime di tutto il 2023, commenta invece Save The Children “Tutto ciò è inaccettabile e, in gran parte, evitabile, scrivono, “l’Italia e l’Europa si assumano la responsabilità di creare un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare la vita delle persone e aprano canali sicuri e legali di ingressoâ€.
Nuovo sbarco di tunisini a Lampedusa
Intanto, ottanta tunisini, fra cui 3 donne e 4 minori, sono sbarcati sull'isola siciliana, dopo due giorni di stop agli approdi a causa del mare forza 5. A bloccare il peschereccio su cui viaggiavano, partito da Monastir, sono state le motovedette della guardia costiera e della Guardia di finanza che ha sequestrato il natante. Il gruppo è stato condotto all'hotspot di contrada Imbriacola dove è in corso il trasferimento di 180 ospiti della struttura di primissima accoglienza all'aeroporto, da dove partiranno alla volta di Bologna. Altri trasferimenti di migranti sono in corso in queste ore dall’hot spot di Lampedusa verso Porto Empedocle e Augusta.
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