ÃÛÌÒ½»ÓÑ

Roma, in decine di migliaia alla manifestazione per la pace in Ucraina

Sono arrivati da tutta Italia per dire no alla guerra e per ribadire l'esigenza del dialogo, richiamati da più di 600 associazioni cattoliche e laiche. Dalla piazza la richiesta di una conferenza internazionale promossa dalle Nazioni Unite. Il cardinale Zuppi, presidente della Cei: "Noi vogliamo dire che pace è indispensabile, perchè è come l'aria e in questi mesi ne manca tanta"

Alessandro Guarasci - Città del Vaticano

In piazza oggi a Roma c’era l’Italia che vuole la pace, che vuole che si apra un tavolo di trattativa per mettere fine alla guerra in Ucraina. Almeno 30 mila persone hanno sfilato questo pomeriggio per il centro della Capitale, portando con sé palloncini bianchi, striscioni lunghi decine di metri, e tante bandiere delle pace e con una colomba bianca. Una manifestazione per la pace in Ucraina lanciata un mese fa e che ha visto partecipare centinaia di associazioni, tra cui tante cattoliche, come, solo per fare alcuni nomi, le Acli, le Comunità di Sant’Egidio e Papa Giovanni XXIII, Beati costruttori di pace, Pax Christi e Libera.

Cessate il fuoco subito

Un camion dell'Arci, allestito con casse e amplificatori, ha suonato tanta musica mentre bandiere blu e gialle dell'Ucraina e cartelloni contro il conflitto hanno colorato la piazze e le strade. Il corteo "Cessate il fuoco subito", indetto dalla piattaforma di associazioni "Europe for Peace", è partito intorno alle 12 da piazza della Repubblica per raggiungere piazza San Giovanni, davanti alla basilica ma anche davanti alla statua di San Francesco. 

Anche don Luigi Ciotti, fondatore di "Libera", tra i manifestanti a piazza San Giovanni
Anche don Luigi Ciotti, fondatore di "Libera", tra i manifestanti a piazza San Giovanni

Conferenza internazionale di pace

E' stato un lungo serpentone di tanta gente comune, arrivata da tutta Italia per chiedere che a nove mesi dall’inizio del conflitto si arrivi a un tavolo di trattativa, che non si agiti lo spettro di nuovi bombardamenti e soprattutto di una guerra nucleare. In tanti poi, durante la manifestazione per la pace in Ucraina, hanno rilanciato la proposta una conferenza internazionale di pace, così come cristallizzato nella piattaforma dell'evento. 

Il cardinale Zuppi: chi lotta per la pace è un realista

"Quanti muoiono drammaticamente a causa della guerra! I morti non sono statistiche ma persone - ha scritto il cardinale Zuppi in una lettera che è stata letta durante la manifestazione -  Non c'e' tempo da perdere perchè tempo significa altre morti. Noi vogliamo dire che pace e' indispensabile, perchè è come l'aria e in questi mesi ne manca tanta. Le morti sono gia' troppe per non capire e se continua non sarà sempre peggio? Chi lotta per la pace è un realista, anzi un vero realista, perchè sa che non c'è futuro se non insieme". La lettera del cardinale Zuppi si chiude con un appello: "Papa Francesco con grande insistenza ha chiesto di fermare la guerra, noi chiediamo al presidente della federazione russa di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza. E chiediamo al presidente dell'Ucraina che sia aperto a serie proposte di pace".

Alcuni partecipanti al corteo della manifestazione per la pace a Roma
Alcuni partecipanti al corteo della manifestazione per la pace a Roma

Non accettare la logica della guerra

Tra gli interventi dal palco della manifestazione per la pace in Ucraina, quello di Emiliano Manfredonia, presidente delle Acli, convinto che "la guerra sia il male che ricorre nella storia e ci corrode. Da quando la Russia si è assunta la responsabilità di invadere un paese sovrano, l'Ucraina, e innescare la spirale di odio e di violenza, siamo stati tutti inghiottiti dal senso di impotenza e smarrimento. Non accettiamo la logica della guerra che tende ad allargarsi nei comportamenti, nei pensieri, nelle narrazioni, nei risentimenti". Per Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, " la pace deve essere possibile. In questa piazza mettiamo insieme le nostre speranze e i nostri pensieri. La pace e' l'obiettivo centrale, senza la pace non c'e' futuro. Siamo in tanti a dirlo". Francesco Scoppola, presidente dell'Agesci, ha aggiunto che "il grido di pace di Papa Francesco può essere ascoltato dalla gente comune come dai potenti della Terra".

Ascolta le interviste a Riccardi, Manfredonia, Scoppola

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

05 novembre 2022, 16:11