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Nell'ambito della crisi climatica le nuove generazioni e la loro rinnovata sensibilità sono definite "speranza di cambiamento" Nell'ambito della crisi climatica le nuove generazioni e la loro rinnovata sensibilità sono definite "speranza di cambiamento" 

Cop27, Earth Day Italia: nella crisi non siamo soli, i giovani speranza di cambiamento

Il presidente Sassi rimarca l’urgente necessità di tradurre la sensibilità sull’emergenza ambientale in azioni concrete. “La piattaforma Laudato si' segue l’invito del Papa a non enunciare solamente principi ma a mettere in campo il nostro impegno”

Edoardo Giribaldi - Città del Vaticano

“Per quanti sforzi si possano mettere in campo dal punto di vista dei singoli Paesi, rimane fondamentale trovare accordi internazionali che regolino il percorso verso la neutralità climatica.” Con queste parole Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, sottolinea l’importanza che la Cop27, attualmente in corso a Sharm el-Sheik in Egitto, fino al 18 novembre, ha sulle sorti dell’umanità. “Trovare accordi è fondamentale – spiega Sassi – anche per raggiungere una giustizia climatica che rispetti i Paesi più poveri e le regole di una corretta concorrenza, mettendo al primo posto il rispetto del Creato”.

Ascolta l'intervista a Pietro Sassi

La piattaforma Laudato si'

Tra gli strumenti che offrono la possibilità ai singoli cittadini di fare la propria parte nella lotta al cambiamento climatico, un posto di rilievo spetta alla piattaforma d’azione Laudato si', che affonda le sue radici nell’omonima enciclica pubblicata nel 2015 da Papa Francesco. Proprio il Pontefice viene definito da Sassi “straordinario, per avere tirato fuori dalla nicchia degli ambientalisti la questione della sopravvivenza della specie e delle future generazioni”. Il programma favorisce due risultati: quello di essere “accompagnati in un percorso di sostenibilità”, evitando quindi azioni che non porterebbero a risultati concreti, e di "non farci sentire soli nella lotta al cambiamento climatico. Possiamo dare il nostro contributo insieme a milioni di persone senza dimenticare l’altra grande variabile, che è il tempo”.

Obiettivi chiari ma non considerati

Riguardo alle potenzialità della Cop27 è necessario sottolineare come essa rischi di “non produrre alcun effetto”. È un dato di fatto come dal 1992, anno del primo summit internazionale sul clima a Rio de Janeiro, gli obiettivi siano sempre stati chiari, ma poco tenuti in considerazione. “Gli scienziati ci dicevano che se avessimo superato le 400 parti per milione di CO2 in atmosfera avremo avuto cambiamenti climatici irreversibili. Oggi siamo a 420 e ci avvertono che superare i 450 potrebbe portarci a rischio estinzione”, rimarca Sassi.

Gli interessi economici in gioco

Nonostante questa Conferenza rappresenti l’unica occasione per stabilire regole univoche e vincolanti, esse sono spesso guidate da interessi economici. Non si partecipa per raggiungere risultati ma “per difendere il proprio sistema economico rispetto alle istanze ambientali”, afferma Sassi. In sintesi: “La soluzione al problema non deve danneggiare la competitività del mio Paese”.

L’importanza dei giovani

Un ruolo chiave nell’inversione della delicata situazione ambientale lo possono giocare i giovani, definiti da Sassi “la più concreta speranza di cambiamento che abbiamo”, anche in quanto privi di quelle “sovrastrutture che guidano i capi di Stato”. Alle nuove generazioni viene chiesto di cavalcare la consapevolezza sui problemi che affliggono il pianeta per potere poi andare ad occupare posizioni decisive e risolverli. “I capi di stato parlano di 2050, 2060, 2070, ma tra una decina d’anni saranno proprio i giovani ad occupare posizioni decisive per produrre cambiamenti vitali”, conclude Sassi.

 

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10 novembre 2022, 10:22