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La Cop27, tenutasi in Egitto a Sharm el-Sheik, si conclude venerdì 18 novembre (Reuters) La Cop27, tenutasi in Egitto a Sharm el-Sheik, si conclude venerdì 18 novembre (Reuters) 

La Cop27 lancia un fondo per i danni dei cambiamenti climatici

L'assemblea plenaria della Cop27 a Sharm el-Sheikh si è conclusa con la decisione, nell'ultima notte, di istituire "un fondo per i ristori delle perdite e dei danni dei cambiamenti climatici". Si tratta di un impegno nuovo che potrà essere attuato con un progetto concreto da presentare alla prossima Cop28 nel 2023. Ci lavorerà un Comitato transitorio ad hoc

Fausta Speranza- Città del Vaticano

L'assemblea plenaria della Cop27 di Sharm el-Sheikh ha deciso l'istituzione di un fondo per i ristori delle perdite e dei danni del cambiamento climatico. Un Comitato transitorio dovrà preparare un progetto da presentare alla prossima Cop28 nel 2023 per l'avvio operativo del fondo. Inoltre viene previsto un sistema di primo allarme per gli eventi meteorologici estremi in tutti i Paesi del mondo. Con la pubblicazione del documento finale redatto dai delegati dei 198 Paesi partecipanti, si sono chiusi i lavori della Cop27 in Egitto. "Non è carità, ma un investimento nel futuro e nella giustizia climatica. Continueremo a sostenere il processo. Questo è il decennio decisivo per noi". E' quanto ha detto alla plenaria conclusiva della Cop27 di Sharm el Sheikh ieri la ministra del clima del Pakistan, Sherry Rehman, parlando a nome di tutto il gruppo G77+Cina.  Forti gli appelli del Papa ad affrontare la questione dei cambiamenti climatici tenendo a cuore il futuro delle nuove generazioni. 

Luci e ombre

Non soltanto si prevede per la prima volta un fondo per i Paesi più vulnerabili colpiti da perdite e danni dovuti ai cambiamenti climatici, la Cop27 riconosce anche il ruolo fondamentale di giovani, donne e comunità indigene nella lotta alla crisi climatica. A fronte di questo, va notato che è stata indebolita la tutela di oceani e foreste, eliminando gli incontri ad alto livello che erano stati previsti per il 2023 e che non ci sono impegni in tema di combustibili fossili.  

Resta l'obiettivo del riscaldamento globale entro 1,5 gradi

Il documento finale approvato alla Cop27 di Sharm el-Sheikh salva infatti l'obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali, il risultato maggiore della Cop26 di Glasgow l'anno scorso. Si sottolinea l'importanza della transizione alle fonti rinnovabili e si auspica l'eliminazione dei sussidi alle fonti fossili. Ma il documento chiede soltanto la riduzione della produzione elettrica a carbone con emissioni non abbattute, non l'eliminazione. Soprattutto, non si pronucnia su riduzione o eliminazione dell'uso dei combustibili fossili, come avevano chiesto diversi Paesi. La Cop27 riconosce che per mantenere l'obiettivo di 1,5 gradi è necessaria una riduzione delle emissioni del 43 per cento al 2030 rispetto al 2019. Con gli impegni di decarbonizzazione attuali tuttavia il taglio di emissioni sarebbe solo dello 0,3 per cento al 2030 rispetto al 2019. Per questo gli stati che non hanno ancora aggiornato i loro obiettivi di decarbonizzazione (Ndc) sono invitati a farlo entro il 2023.  "Questa Cop porta un buon risultato sui loss and damage, ma si sarebbe potuto molto fare di più sull'uscita dai combustibili fossili", ha commentato parlando con i giornalisti l'ambientalista indiano Harjeet Singh.   

Tra fondo e investimenti

Sull'adattamento al riscaldamento globale, il documento chiede di aumentare i contributi economici e di studiare la possibilità di un raddoppio (a Glasgow si era parlato direttamente di raddoppiarli). La Cop27 ritiene che per arrivare a zero emissioni nette nel 2050 sia necessario investire fino al 2030 4.000 miliardi di dollari all'anno in rinnovabili e altri 4-6.000 miliardi di dollari in economia a base emissioni. Il documento nota "con seria preoccupazione" che non è stato ancora istituito il fondo da 100 miliardi all'anno dal 2020 previsto dall'Accordo di Parigi per aiutare i Paesi meno sviluppati nelle politiche climatiche. Secondo le previsioni, non se ne parlerà fino al 2023. Il flusso di finanza climatica ai Ppaesi in via di sviluppo nel biennio 2019-2020 è stato di 803 miliardi, il 31-32 per cento di quanto necessario a mantenere gli obiettivi di 1,5 o 2 gradi.

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20 novembre 2022, 10:47