L'Africa colpita dai cambiamenti climatici si prepara alla Cop27
Michele Raviart - Città del Vaticano
L’Africa è in prima linea per un’emergenza climatica che non ha creato e i suoi effetti colpiscono milioni di persone. Una situazione aggravata dalle conseguenze dalla pandemia di Covid-19, dalla crisi alimentare ed energetica causata dalla guerra in Ucraina e dai tanti conflitti in corso nel continente. Per questo l’appuntamento della COP27, la conferenza sul clima che si svolgerà il prossimo novembre a Sharm-El-Sheikh, in Egitto, diventa un appuntamento decisivo per il futuro del continente.
Un continente al bivio
“Quello che è un bene per l’Africa è un bene per il mondo. La sua ascesa è inarrestabile, ma è un continente a un bivio, così come tutto il pianeta. Se la Cop27 fallisce, le conseguenze saranno gravissime”. Ad affermarlo è Patrick Verkoijeen, Ceo del Global Center on Adaptation (Gca), organizzazione internazionale olandese che fa da mediatrice per progetti di investimento internazionali tra pubblico e privati e che, con la Banca di Sviluppo Africana gestisce l’ "Africa adaptation acceleration program -AAAP”. 25 miliardi di investimenti entro il 2025 per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico.
Le parole dei leader africani
Gli effetti della crisi ambientale sono enormi in molte aree del continente e il popolo africano percepisce questo come un’ingiustizia, perché l’Africa è il continente meno impattante per le emissioni di Co2, ha affermato il presidente della Repubblica Democratica del Congo, Felix Thsisekedi, presente a Rotterdam per il meeting del Gca sul dialogo tra Paesi africani e istituzioni proprio in vista della Cop27. “Siamo indietro con l’adattamento al cambiamento climatico e abbiamo bisogno di fondi”, ha ribadito Macky Sall, presidente del Senegal e presidente di turno dell’Unione Africana, che ha ricordato il bisogno di energia, acqua e semi per l’Africa e il progetto di riforestazione del Sahel “green wall”. Per far questo, ha sottolineato, come gli altri leader africani il presidente del Ghana Nana Akufo-Addo è necessario un maggior coinvolgimento degli investitori privati.
Cop27 occasione per unire la famiglia umana
L’obiettivo dell’AAAP in vista della Cop27, inoltre, è quello di creare attraverso l’adattamento “a un clima più caldo, più rigido e più imprevedibile” posti di lavoro e aumento della produttività, con una conseguente riduzione della povertà. Lo stesso Papa Francesco, nel suo messaggio per la aveva recentemente indicato nella Cop27 di Sharm-el-Sheikh, insieme alla Cop15 sulla biodiversità in Canada a novembre, i due eventi più importanti per “unire la famiglia umana”, sottolineando anche l’esistenza di un “debito ecologico” e un maggior impegno dei Paesi più ricchi nei confronti di quelli più poveri.
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