Mother Teresa: no greater love, un film racconta la carità della Santa di Calcutta
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Un viaggio nella vita di Madre Teresa, girato nei cinque continenti, e reso possibile grazie ad interviste, filmati, anche inediti, che raccontano le tappe salienti della vita della santa: dal ministero per i senzatetto del Bronx meridionale, all'aiuto per i rifugiati venezuelani lungo il confine del Brasile, dall'assistenza ai poveri della giungla amazzonica, alla cura dei bambini disabili nelle baraccopoli di Nairobi, a quella ai tossicodipendenti della periferia di Rio de Janeiro, al lavoro continuo delle missionarie della carità per i malati e i moribondi di Calcutta. Immagini rare che raccontano anche la sua grande amicizia con San Giovanni Paolo II. Mother Teresa: no greater love rivela la santa, la sua visione di servire Cristo nei poveri e come tutto questo continui a realizzarsi oggi per mezzo delle Missionarie della Carità.
Il dono al Papa
Il documentario, che sarà distributo il 3 e il 4 ottobre prossimi in oltre 900 sale tra Stati Uniti e Canada, ha preso forma, in occasione dei 25 anni della morte di Madre Teresa, il 5 settembre del 1997, grazie alla collaborazione tra Cavalieri di Colombo e le Missionarie della Carità, come testimoniato da Patrick Kelly, Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo, che ha fatto dono al Papa di una copia del film e che da Francesco, con una lettera, è stato ringraziato per una iniziativa che “rende accessibile lo zero per l’evangelizzazione specialmente alle nuove generazioni”.
O’Malley: Madre Teresa, un regalo per la Chiesa
Il film è un tributo a “questa donna che è stato un regalo per la Chiesa”, ha indicato durante la presentazione il cardinale Sean O’Malley, arcivescovo di Boston, un tributo a chi, assieme alle consorelle, è andata nei “luoghi più infernali del mondo, per portare luce amore e misericordia”. I santi sono capolavori del Signore, sono state le parole di O’Malley, e Madre Teresa è uno dei capolavori di Dio. Il porporato, nel ricordare le diverse occasione durante le quali, negli anni, ha incontrato la santa, ha citato in particolare un momento: quando, nominato vescovo di Fall River, trovandosi la diocesi in un momento difficile per la vita della Chiesa a causa dello scandalo degli abusi sessuali, scrive a Madre Teresa per chiedere di inviare suore per “portare guarigione e consolazione”. “Arrivarono subito – è il racconto di O’Malley – e poi venne anche lei a far visita, fu un evento, con migliaia di persone che la accolsero per le strade, e che da lei vennero benedette”. Madre Teresa, è stata quindi la conclusione di O’Malley, “ha mostrato il volto misericordioso di Dio, rassicurando le persone di essere amate, perché quando le persone sanno di essere amate credono nel nostro messaggio”.
Un film per chi non l’ha mai conosciuta
Questo documentario sarà un regalo anche per tutte quelle giovani suore che nel 1997, anno della sua morte, non erano nate o erano troppo piccole per capire chi fosse. Questo film potrà raggiungere tutti i giovani, è l’indicazione di padre Brian Kolodiejchuk, postulatore della causa di canonizzazione di Madre Teresa, “che non l’hanno conosciuta da viva e aiuterà anche tutti gli altri a ricordare che grande figura è stata”. Il messaggio è quindi, per padre Brian, che “Calcutta è ovunque”.
Una piccola goccia che non può mancare
È bello vedere cosa Dio ha fatto attraverso Madre Teresa e cosa continua a fare attraverso di lei, ha concluso la presentazione Suor Myriam Therese, superiora regionale delle Missionarie della Carità, per la quale – spiega a Pope – il messaggio più attuale di Madre Teresa è quello di “essere l’amore e la compassione di Dio attraverso il servizio”. Un messaggio che continua anche oggi, perché “quello che possiamo fare è una piccola goccia, noi non cambiamo il mondo, però quella goccia se non la facciamo mancherà”.
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