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Dimostranti e polizia si fronteggiano a Dakar, nel corso delle manifestazioni di venerdì 17 giugno Dimostranti e polizia si fronteggiano a Dakar, nel corso delle manifestazioni di venerdì 17 giugno 

Senegal: tensioni pre-elettorali con un morto a Dakar

In Senegal ieri è finita nel sangue una manifestazione dei partiti d’opposizione contro l’annullamento di una loro lista di coalizione per le elezioni legislative del 31 luglio. Negli scontri tra i giovani sostenitori del leader anti-governativo Sonko e la polizia, un giovane è stato ucciso e i manifestanti che lanciavano pietre sono stati allontanati

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

A Dakar, nel pomeriggio di ieri, i poliziotti antisommossa hanno usato gas lacrimogeni e granate sonore per respingere gruppi di giovani che lanciavano sassi nei pressi di Place de la Nation, dove era prevista la manifestazione, ma ci sono stati scontri anche in altri quartieri della capitale senegalese. Una persona è morta nell’incendio di un magazzino. Il governo del presidente Macky Sall non aveva autorizzato la manifestazione, indetta contro il rigetto della lista di coalizione antigovernativa, nel corso della quale tre esponenti dell’opposizione sono stati arrestati, mentre il leader Ousmane Sonko, e il sindaco di Dakar, Barthélémy Dias, sono stati bloccati a casa dalla polizia.

Appelli al dialogo, il rischio di un bis degli scontri del 2021

Sonko, terzo classificato alle elezioni presidenziali del 2019, che si ricandiderà in quelle del 2024 e figura popolare tra i giovani, aveva dichiarato in precedenza che il governo sta cedendo al "panico". Molte voci chiedono l’avvio di un dialogo di fronte al rischio di violenze simili ai disordini che, nel marzo 2021, hanno provocato una decina di morti, saccheggi e distruzioni, dopo l’accusa a Sonko per un caso di presunto stupro.

Un momento degli scontri tra giovani manifestanti e polizia
Un momento degli scontri tra giovani manifestanti e polizia

Minaccia sul voto del 31 luglio per l'Assemblea nazionale

Ma il governo e l'opposizione non hanno dato segni di voler trovare un compromesso e gli analisti parlano di un'impasse politica. Il governo ha giustificato l’invalidazione della lista di coalizione Yewwi Askan Wi (liberare il popolo, nella lingua locale wolof), guidata dal partito di Sonko, per l'ineleggibilità di uno dei suoi candidati. L'opposizione ha minacciato di impedire lo svolgimento delle elezioni del 31 luglio se la coalizione non potrà partecipare. Per battere la coalizione del partito al governo, che domina l’Assemblea nazionale dalle ultime elezioni legislative del 2017, le coalizioni di opposizione Yewwi Askan Wi e Wallu Sénégal, dell’ex presidente Abdoulaye Wade, si erano unite per le elezioni del prossimo mese.

Verranno eletti 165 deputati

I senegalesi eleggono i loro 150 deputati secondo un sistema che combina la rappresentanza proporzionale, con liste nazionali per 53 parlamentari, e il voto maggioritario nei dipartimenti per altri 97. La diaspora elegge 15 deputati, per un totale di 165 membri dell'Assemblea Nazionale. È la lista nazionale di Yewwi a essere stata respinta, ma la coalizione può partecipare con la lista dei sostituti e con i propri candidati nei dipartimenti. Il presidente Sall ha chiuso la porta ad una riammissione della lista invalidata. "In ogni caso – ha detto - il Paese farà queste elezioni, il Consiglio costituzionale ha deciso". Altri due oppositori del presidente, l'ex sindaco di Dakar Khalifa Sall (non parente di Macky Sall) e l'ex ministro Karim Wade, figlio di un ex presidente, hanno visto la loro carriera interrotta da problemi legali.

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18 giugno 2022, 08:57