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Pena di morte: in aumento i Paesi abolizionisti Pena di morte: in aumento i Paesi abolizionisti 

Amnesty International: più esecuzioni nel 2021, ma diversi Paesi verso l’abolizione

Il Rapporto sulla pena di morte nel mondo di Amnesty International, disegna nel 2021 una situazione di luci e ombre. Si segnala un sensibile aumento delle persone messe a morte, ma comunque cresce il fronte dei Paesi abolizionisti

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Nel 2021 579 persone in 18 Paesi sono state messe a morte. Questo, per sommi capi, quanto evidenzia l’ultimo Rapporto di Amnesty International sulla pena capitale presentato oggi a Berlino. Ciò significa che sono state eseguite il 20% in più di condanne a morte rispetto all'anno precedente. Tuttavia, a causa della mancanza di dati ufficiali, si può ipotizzare un numero significativamente maggiore a causa dei casi non segnalati. I Paesi con il maggior numero di esecuzioni note sono l’Iran (almeno 314), l’Egitto (almeno 83), l'Arabia Saudita (65) e la Siria (almeno 24). Nel novero delle nazioni che prevedono la pena capitale, specifica Amnesty, c’è anche la Cina, ma, a causa della mancata diffusione di dati ufficiali da parte di Pechino, non è possibile concretizzare quantitativamente il numero di esecuzioni avvenute. L'aumento a livello mondiale è dovuto in particolare all'incremento delle esecuzioni per reati di droga in Iran. Anche in Arabia Saudita il numero di esecuzioni note è raddoppiato. Nonostante l'aumento dei numeri, la tendenza internazionale, secondo Amnesty, è verso l'abolizione della pena di morte. Il numero di Stati in cui sono state segnalate è  infatti al minimo storico di 18 dall'inizio delle statistiche. Secondo il documento di Amnesty, poco meno di un quarto delle persone messe a morte erano donne. nell'elenco figurano anche alcuni minori. Attualmente sono 55 gli Stati che mantengono la pena di morte come sanzione nei loro ordinamenti penali.

La pena di morte anche in Europa

Nei primi mesi del 2022, la tendenza all'aumento delle esecuzioni è proseguita, ha dichiarato il segretario generale di Amnesty International in Germania, Markus N. Beeko. In tutta Europa, la pena di morte è stata eseguita solo in Belarus nel numero di tre. Amnesty International ha espresso particolare preoccupazione per questo Paese, in cui la settimana scorsa è stata approvata una nuova legge sulla pena di morte, rivolta in particolare verso chi compie atti di terrorismo. Questo è allarmante, ha dichiarato Marie Struthers, direttore di Amnesty International per l'Europa orientale e l'Asia centrale, perché i governanti di Minsk non hanno definito chiaramente che cosa sia "terrorismo".

Le buone notizie: tre Paesi hanno detto no alla pena capitale

Al contrario, Amnesty International ha registrato sviluppi positivi in Kazakistan, Papua Nuova Guinea e Sierra Leone. Qui la pena di morte è stata abolita all'inizio del 2022. Anche il Ghana, la Malesia e la Repubblica Centrafricana hanno fatto passi in questa direzione. Negli Stati Uniti, la Virginia è diventata il 23° Stato ad abolire le esecuzioni capitali. Inoltre, la nuova amministrazione statunitense ha sospeso le esecuzioni a livello federale fino a nuovo avviso. Di conseguenza, il 2021 negli Usa è stato l'anno con il minor numero di esecuzioni (11) dal 1988. Come ha spiegato Amnesty, alla fine del 2021, un totale di 108 Paesi aveva abolito per legge la pena di morte per tutti i reati. Più di due terzi di tutti gli Stati hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica. 

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24 maggio 2022, 10:18