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Conteggio di voti, Co Londonderry, Irlanda del Nord Conteggio di voti, Co Londonderry, Irlanda del Nord 

Gran Bretagna, elezioni locali: passi storici per i laburisti

Si definiscono i risultati del voto delle comunali del 5 maggio in Gran Bretagna e si comprendono i primi effetti su quelle che saranno le elezioni generali del 2024

Francesca Merlo - Città del Vaticano

Non decideranno chi andrà a Downing Street le elezioni che si sono svolte giovedì in Gran Bretagna, ma daranno una forte indicazione di come potrebbero andare le elezioni generali nel 2024. I conteggi delle elezioni locali, che dureranno fino a sabato 7 maggio, infatti dimostrano già dei cambiamenti significativi, ed in alcuni casi storici.

Inghilterra, Boris Johnson al voto

In Inghilterra, finora Boris Johnson e i Tories hanno subito pesanti perdite alle elezioni locali a Londra, mentre il Labour sembra aver faticato a fare progressi fuori dalla capitale. Il Labour ha vinto il Consiglio di Wandsworth, il preferito di Margaret Thatcher, che era stato tenuto dai Tories dal 1978, così come il Consiglio di Westminster, che era stato conservatore dalla sua creazione nel 1964. Nonostante le perdite a Londra, i conservatori sembrano ottenere risultati migliori del previsto in altre parti del paese, mentre i laburisti non sono riusciti a guadagnare terreno.

Secondo Sir John Curtice, l'esperto di sondaggi, il sostegno laburista è aumentato a Londra, ma il partito è in realtà "leggermente in calo" al di fuori della capitale rispetto ai risultati delle elezioni locali del 2018. Alcuni leader Tory locali hanno detto che questi risultati sono la riflessione degli elettori, dello scandalo "partygate” - riferito a feste e raduni d parte di membri del governo Conservatore durante la pandemia di Covid-19, quando erano vietati - e altre questioni nazionali come la crisi del costo della vita.

Significativa anche la reazione di alcuni membri, ed ex membri, del parlamento. L'ex capo dello staff di Boris Johnson, Nick Boles, che è stato anche ex deputato conservatore e ministro sotto David Cameron, ha usato Twitter per rivelare che ha votato laburista, facendo riferimento anche alla schiacciante vittoria elettorale di Tony Blair:

È la prima volta che voto laburista da una altrettanto gloriosa mattina di maggio del 1997.

Boles, un ex deputato per Grantham e Stamford, è stato il capo dello staff del signor Johnson mentre era sindaco di Londra. Tuttavia, si è dimesso dal partito conservatore nel 2019 per quello che ha definito il suo "rifiuto di compromesso" sulla Brexit.

Scozia e politica 

In Scozia, come in Inghilterra, gli elettori sono certi di essere influenzati dai grandi temi politici dell'anno passato. Anche al nord, eventi come il "partygate", e la crisi del costo della vita hanno sicuramente avuto un impatto sugli elettori che hanno votato ieri.I Tories affrontano una dura lotta per rimanere la "voce dell'unionismo" in Scozia, con un risorgente partito laburista che minaccia di spingerli al terzo posto. Nel 2017, i Conservatori hanno incentrato la loro campagna sul fermare i piani del SNP (Scottish National Party) per un secondo referendum sull'indipendenza, il che ha motivato gli unionisti del paese a uscire allo scoperto e sostenerli, portandoli a vincere con una grande maggioranze le elezioni di quell'anno. Cinque anni dopo, Nicola Sturgeon sta ancora rivendicando un altro voto sull'indipendenza e la campagna dei Tories sta ancora esortando gli scozzesi a sostenerli per fermarla.

Irlanda del Nord: il partito Sinn Féin

L'Assemblea dell'Irlanda del Nord è unica per la sua condivisione del potere. I membri dell'assemblea sono eletti in base al sistema del voto unico trasferibile, che è una forma di rappresentanza proporzionale. L'esecutivo dell'assemblea è un Comitato di condivisione del potere in cui il primo ministro e il vice primo ministro si dividono le responsabilità esecutive.  Uno dei temi stabiliti nell'Accordo del Venerdì Santo è che entrambi i partiti unionisti e nazionalisti devono essere rappresentati tra il primo ministro e il vice. Nelle elezioni di giovedì, 90 membri dell'Assemblea Legislativa saranno in lizza per l'elezione. Il leader del partito più grande diventerà il primo ministro. Per la prima volta, il partito di sinistra Sinn Féin sembrava, già prima dell'inizio delle votazioni, essere in procinto di diventare il più grande partito nell'Assemblea dell'Irlanda del Nord. L'elezione del 2022 è la settima di questo tipo, la prima è avvenuta nel 1998.

Il sollievo di Boris Johnson

I risultai finora ci dicono che i conservatori sono in svantaggio e che non stanno andando bene come avrebbero potuto”, dice il Professor Mark Wickham-Jones, P rofessore di Scienze Politiche all’università di Bristol in Inghilterra. D'altra parte, continua, questo non significa che gli altri partiti stiano ottenendo i risultati che servirebbero per vincere le prossime elezioni tra due anni.  

Le elezioni rappresentano una sorta di battuta d'arresto per i conservatori, hanno perso molti consiglieri, hanno perso parecchi consigli, ma in realtà gli altri partiti non hanno fatto così bene come ci si poteva aspettare, spiega Wickham-Jones. “I liberaldemocratici hanno raccolto più seggi di chiunque altro, ma in realtà hanno vinto solo un paio di consigli, il che suggerisce che stanno raccogliendo pochi seggi in molti posti. Il partito laburista non ha raccolto molti seggi in realtà e anche i verdi sono andati molto bene. È una sorta di variegato insieme di risultati disparati”. 

Ascolta l'intervista in Inglese al Professor Mark Wickham-Jones

Il professor Wickham-Jones ci spiega che gli altri partiti non hanno ottenuto i voti necessari per essere troppo ottimisti per quanto riguarda le prossime elezioni generali perché i voti ricevuti “non sono legati a una crescita di fiducia per i partiti ma rilettono la delusione di una popolazione  un po' disincantata nei confronti dei conservatori”. 

“Penso che la quota di voti che stanno ottenendo al momento rifletta davvero una sorta di reazione che ruota intorno al costo della vita e intorno allo scandalo  del “partygate".

Ma la verità, continua, è che i conservatori, sono andati molto meglio di come si aspettassero, e di come ci aspettavamo, per questo Boris Johnson sarà sicuramente ottimista. “Quando esamineremo la quota di voti in tutto il paese, mostrerà i conservatori al 30% cieca, che sembra negativo, ma i laburisti saranno solo al 35%, che è fuori dalla quota di cui hanno veramente bisogno”, dice Wickham-Jones. Abbiamo ancora due anni prima delle prossime elezioni, conclude – “e sospetto che Boris Johnson si senta un pò fuori dalle difficoltà e fuori dal tipo di pressioni a cui è stato sottoposto negli ultimi sei mesi

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06 maggio 2022, 14:03