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Ucraina: l'acciaieria Azvostal e Mariupol Ucraina: l'acciaieria Azvostal e Mariupol 

Ucraina: ore decisive per Mariupol. L’Onu propone una tregua di quattro giorni

Si concentra su Mariupol la cronaca della guerra in Ucraina. Ultimatum della Russia a militari e civili ucraini asserragliati da giorni nell’acciaieria Azvostal, centro nevralgico della cittadina del Mar d’Azov. Intanto si moltiplicano le richieste di aiuto e cresce l’adesione per una tregua proposta dall’Onu

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

E’ il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha proposto un cessate-il-fuoco di quattro giorni in questa Settimana Santa che introduce alla Pasqua, domenica prossima, per le chiese che seguono il calendario giuliano, concomitante con la Pasqua ebraica e il Ramadan islamico, in modo da poter partecipare alle celebrazioni. Le armi dovrebbero tacere da domani sino a domenica di Pasqua. L’iniziativa, alla quale ha aderito il Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose, è stata comunicata direttamente da Guterres, insieme alla richiesta di corridoi umanitari, all’arcivescovo di Kiev, Sviatoslav Shevchuk.

A Mariupol resistenza a oltranza

Intanto a Mariupol si vivono ore drammatiche. La Russia chiede in un ultimatum la resa totale di tutti coloro che sono asserragliati nell’acciaieria in cambio dell’incolumità, ma dallo stabilimento si annuncia resistenza a oltranza e continuano le richieste di aiuto. Di ieri una lettera indirizzata a Papa Francesco da parte di madri, mogli e figli di chi sta resistendo in particolare nello stabilimento di Azovstal, già pesantemente bombardato dai russi, perché aiuti “l’evacuazione da Mariupol” dei civili rimasti intrappolati nella città-martire della guerra.

Mobilitazione europea per i profughi

Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna hanno annunciato l’invio di nuove armi a Kiev. Sul fronte umanitario l’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, ha comunicato che già 5 milioni di ucraini hanno lasciato il proprio Paese. E l’Unione Europea lancia l’allarme sulla possibile insorgenza di epidemie tra i profughi. “L'affollamento e le difficili circostanze delle persone in fuga dalla guerra danno adito a preoccupazioni in merito allo scoppio di patologie prevedibili – ha dichiarato il commissario europeo alla Salute, Stella Kyriakides, in audizione al Parlamento europeo. E’, dunque, necessario – ha concluso – vaccinare bambini e adulti contro tubercolosi, poliomielite, morbillo e Covid-19”. A questo scopo, ha ricordato infine Stella Kyriakides, sono stati donati centinaia di migliaia di vaccini ad Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Moldavia.

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20 aprile 2022, 14:41