ҽ

Il Parlamento italiano segue il discorso del presidente ucraino Zelensky Il Parlamento italiano segue il discorso del presidente ucraino Zelensky

Zelensky al Parlamento italiano: Mariupol è distrutta, immaginate Genova in rovine

Dopo i video collegamenti con i Parlamenti di Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Germania e Israele, il presidente ucraino ha parlato anche alle Camere italiane, riunite a Montecitorio. E ha ricordato il colloquio telefonico, avuto poco prima, con Papa Francesco

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Il discorso del presidente ucraino Volodomyr Zelensky, in video collegamento da Kiev davanti al Parlamento italiano, si è aperto con il riferimento ad una telefonata avvenuta poco prima. “Caro popolo italiano - ha affermato il capo di Stato dell'Ucraina - oggi ho parlato con Papa Francesco e lui ha pronunciato parole molto importanti". Zelensky ha detto che il popolo è diventato l’esercito: l’Ucraina ha visto “il male che porta il nemico” e “quanta devastazione lascia”. Il presidente ucraino ha poi ricordato che la scorsa settimana ha preso la parola durante l’incontro per la pace tenutosi a Firenze. “Ho chiesto a tutti di ricordare il numero 79 che era il numero di bambini uccisi. Ora sono 117. Questo è il prezzo della procrastinazione del conflitto”.

Ascolta il servizio

Un Paese in rovina 

Riferendosi ai “frutti” della guerra, il presidente Zelensky ha affermato che sono decine di migliaia le famiglie distrutte e milioni le case abbandonate. Nelle città ucraine i morti “vengono seppelliti nelle fosse comuni e nei parchi e questo succede nel 2022”. La guerra continua e vengono distrutte intere città come Mariupol. Una città, che era abitata da mezzo milione di persone, grande come Genova. “A Mariupol non c’è più niente, solo rovine: immaginate Genova - ha detto Zelensky - completamente bruciata dopo tre settimane di assedio”. A Kiev, ha aggiunto il presidente ucraino, ogni giorno suonano le sirene e ogni notte cadono le bombe. Nei dintorni di Kiev, ha ricordato Zelensky, sono dislocate diverse truppe dell’esercito russo. “È stato minato anche il mare davanti ai nostri porti".

La guerra e l’Europa

“L’Ucraina - ha proseguito il presidente ucraino - è il cancello per l’esercito russo che vuole entrare in Europa”. Le conseguenze della guerra, ha affermato ancora, non si sentono solo in Europa: l’Ucraina è sempre stato uno dei Paesi maggiori esportatori di frumento e mais. Adesso i campi vengono distrutti e non possono essere coltivati. Questo ha conseguenze gravissime per i popoli di Paesi vicini all’Europa: anche a causa dell’incremento dei prezzi dei generi alimentari, ha sottolineato il capo di Stato ucraino, il dramma della fame colpirà decine di milioni di persone che avranno bisogno di aiuto. Insieme all’Italia e all’Europa si dovrà ricostruire l’Ucraina dopo la guerra. “Voglio ringraziare - ha poi affermato Zelensky – il popolo italiano per l’accoglienza data ai profughi ucraini: oggi in Italia ci sono più di 70 mila persone che sono state costrette a lasciare l’Ucraina, a fuggire dalla guerra”. Di questi, almeno 25 mila sono bambini: sono stati accolti, in gran parte, da famiglie. “Decine di bambini - ha ricordato - sono inoltre ricoverati negli ospedali italiani”. E, ringraziando il popolo italiano, ha concluso: “Dal primo giorno di questa guerra avete condiviso con noi il nostro dolore; avete aiutato gli ucraini che ricorderanno sempre il vostro calore, il vostro aiuto”.

Il premier Draghi: l'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue

Dopo il discorso di Zelensky, ha preso la parola il premier italiano Mario Draghi: “oggi l'Ucraina - ha affermato - non difende solo se stessa ma la nostra pace, libertà e sicurezza". "Vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell'Ucraina all'Europa: è un processo lungo fatto di riforme necessarie". "L'Italia - ha detto il premier - è a fianco dell'Ucraina in questo processo. L'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione europea".

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

22 marzo 2022, 12:34