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L'incontro tra San Francesco ed il Sultano d'Egitto in un mosaico L'incontro tra San Francesco ed il Sultano d'Egitto in un mosaico 

L’incontro tra San Francesco e il Sultano diventa opera lirica

Il libretto, ispirato allo storico evento che risale al 1219, modello precursore del dialogo interreligioso, ha impegnato studiosi e artisti di diversi Paesi. Prodotta in italiano dalla Custodia di Terra Santa, l’opera è stata tradotta in arabo da Therese Francis ed è stata realizzata con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

L’idea di “San Francesco e il Sultano”, dramma per musica in quattro quadri, è di padre Quirico Calella, superiore del Convento San Francesco a Tripoli, che per il libretto ha coinvolto il professor Bartolomeo Pirone - già docente ordinario di Lingua e Letteratura araba presso la Facoltà di Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo dell’Università di Napoli “L’Orientale” e professore invitato presso il pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica di Roma - e per la musica il compositore libanese padre Khalil Rahme. Fr. Riccardo Ceriani ha curato la revisione drammaturgica del testo per adattarlo alle esigenze del compositore e al genere letterario del libretto d’opera. La trama, come in tutte le opere di genere storico-lirico, include elementi di fantasia.

Una composizione musicale ispirata ad elementi occidentali e orientali

Prodotta in italiano dalla Custodia di Terra Santa, l’opera è stata tradotta in arabo da Therese Francis; il libretto, con l’immagine di copertina realizzata dal pittore fr. Maurizio Piazza, è stato realizzato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano è disponibile presso le Edizioni Terra Santa - Milano. Lo stile della composizione include musica classica occidentale, temi che richiamano antifone di San Francesco, antifone gregoriane, canto siriaco, inni modali ecclesiastici e melodie orientali, mentre la forma richiama agli oratori di Bach e Perosi. “San Francesco e il Sultano” è uno dei frutti di un lungo e laborioso lavoro iniziato prima delle celebrazioni per l’Ottavo centenario (1219-2019) dell’incontro tra San Francesco e il Sultano Malek-elKamel a Damietta, in Egitto. In forma di concerto è stato eseguito per la prima volta il 6 novembre scorso in Libano, a Beirut, nella chiesa di Sant’Elias, replicato il 7 novembre a Tripoli nella chiesa di San Maroun, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Beirut e Pro Terra Sancta. Noursat/Telelumiere ha curato le riprese televisive delle due serate, disponibili sul canale Youtube e sulla pagina Facebook del Terra Sancta Organ Festival.

La storia

Il primo quadro si svolge ad Assisi dove Chiara e frate Elia cercano inutilmente di distogliere Francesco dal suo proposito di recarsi in Egitto. Il secondo e il terzo quadro descrivono il viaggio per mare di Francesco, verso la tappa intermedia di Acri e poi verso l’Egitto. Nel quarto quadro Francesco sbarca a Damietta e viene ricevuto dal sultano al-Malek al-Kāmel insieme alla figlia Fatimah, allo sheik e ad altri dignitari. La notte Fatimah sogna un melograno che si apre “donando al mondo schiere di poverelli non dissimili dai sufi che di pietà van belli” guidati da Francesco, mentre il sultano e lo sheikh riflettono sul comportamento da tenere con lui. Gli incontri di Francesco col Sultano sono due. Il primo impatto è un po’ rude, ma si stempera quasi subito e i due percepiscono una grazia che li unisce nella fratellanza. Francesco propone allora al Sultano la sua fede nel Risorto, ma, dopo una notte di preghiera il Sultano risponde a Francesco di essere ben radicato nella propria fede, di cui è anche responsabile per il suo popolo. Come segno di amicizia concede a però al giovane di Assisi, e ai frati che lo seguiranno, di accedere liberamente ai luoghi santi posti sotto il suo controllo e la rappresentazione si conclude con Francesco che prende la via del ritorno.

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16 novembre 2021, 17:30