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Jeremie, Haiti uno dei luoghi più devastati dal sisma Jeremie, Haiti uno dei luoghi più devastati dal sisma 

Forte terremoto ad Haiti, centinaia le vittime

Il bilancio si aggrava di ora in ora anche se le notizie restano incerte . Le agenzie di stampa parlano di oltre 300 morti che potrebbero diventare migliaia, peggio di quanto già accaduto nel 2010. Il premier ha dichiarato lo stato di emergenza. L'appello alla solidarietà da parte dei vescovi dell'America Latina

Gabriella Ceraso e Antonella Palermo - Città del Vaticano

Il terremoto è stato di magnitudo 7,2 della scala Richter ed è stato avvertito anche in Giamaica: scosse ripetute a partire dalle 08.30 locali e 13,30 italiane di sabato 14 agosto. L'epicentro sarebbe stato localizzato a 20 km dalla città di Petit Trou de Nippes, circa 150 km a ovest della capitale Port-au-Prince, a una profondità di 10 km, secondo l'US Geological Survey. Di un probabile disastro e molte vittime ha parlato da subito l'istituto geologico americano Usgs, lanciando un'allerta tsunami poi rientrata. E le previsioni si stanno dimostrando fondate: centinaia sono i morti, interi edifici sono in macerie e in migliaia di sono riversati sulle strade in preda al panico. Il ricordo ancora vivo è del terremoto che 11 anni fa uccise almeno 200.mila persone e ne ferì altre 300mila mettendo in ginocchio un Paese che non si è oggi ancora risollevato. 

Il bilancio che si aggrava di ora in ora, già supera i 300 morti secondo la protezione civile che parla di 160 vittime registrate nel sud, 42 nel dipartimento di Nippes, 100 nel Grand'Anse e due nel nord-ovest. A questi vanno aggiunti migliaia di feriti. Il timore adesso è che la situazione si possa ulteriormente aggravare all'inizio della prossima settimana, quando è previsto l'arrivo ad Haiti della tempesta tropicale Grace.. E' stato di emergenza e sono mobilitate tutte le forze possibili mentre altre ne stanno arrivando, specie dagli Stati Uniti. Il presidente Biden ha annunciato infatti aiuti "immediati"e ha nominato l'amministratrice dell'agenzia Usaid, Samantha Power, come alto dirigente americano "per coordinare questo sforzo".

L'appello della Chiesa latinoamericana e caraibica

Vicinanza immediata arriva nel messaggio del Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), della Clar (Confederazione latinoamericana dei religiosi), della Ciec (Confederazione intramericana di educazione cattolica), della Clamor (Rete ecclesiale per i migranti, gli sfollati e i rifugiati) e della Caritas continentale, che uniti al popolo haitiano chiedono sostegno in queste ore di "incertezza e di dolore” e esprimono “affetto e comunione" . Nelle loro parole il ricordo dei tanti missionari che ad Haiti danno la vita per i più bisognosi e ai quali dichiarano di voler unire la forze per "sviluppare azioni pastorali congiunte volte alla ricostruzione del tessuto sociale, la realizzazione di azioni umanitarie per la cura della vita e per il sostegno della missione evangelizzatrice della Chiesa di Haiti”. Medesimo appello all'unità anche alle istituzioni e alle forze politiche.

La testimonianza dei missionari

E la voce dei missionari arriva. "Questo Paese è allo stremo", dice dal nord ovest Maddalena Boschetti, missionaria genovese fidei donum, da 18 anni nel Paese : loro l'hanno avvertito il terremoto ma non si registrano danni. Tutto è concentrato nel sud - spiega- parlando di una ennesima sofferenza per la gente . "I poveri sono quelli più esposti e faranno ancora una volta un'acrobazia per cercare di andare oltre. E' Dio che ci spinge perchè la forza umana è ormai al limite"

Ascolta la testimonianza di Maddalena Boschetti

 

Una crisi che non trova soluzione

Video e foto condivise online hanno mostrato subito il disastro creato. Tra le aree più colpite Jérémie e Les Cayes. Edifici religiosi, scuole e case sono state danneggiate. Anche una chiesa, in cui a quanto sembra era in corso una cerimonia nella città di Les Anglais, 200 km a sud-ovest di Port-au-Prince. Un disastro che arriva tra gente che versa in una profonda crisi sanitaria e politica dopo che, poco più di un mese fa, il presidente Jovenel Moise è stato assassinato nella sua casa da un commando di uomini armati. Un fatto su cui ancora non c'è chiarezza e che ha le sue radici anche nella violenza diffusa nel Paese. Il timore di tante agenzie umanitarie è proprio questo. La Fondazione Francesca Rava presente nel Paese dal 1987 con tre ospedali, case e scuole di formazione, riferisce ,  attraverso la presidente Maria Vittoria Rava, della distruzione e dell'opera dei soccorsi iniziata grazie al lavoro di padre Richard Frechette che coordina le equipes mediche:

Ascolta le parole di Maria Vittoria Rava

La Caritas italiana attiva sul terreno

Intanto si avvia la grande macchina della solidarietà oltre che internazionale anche della Chiesa con la Caritas. "Uno shock terribile - afferma il direttore della Caritas di Les Cayes raggiunto telefonicamente da Caritas Italiana - l'ufficio diocesano è rimasto miracolosamente intatto, il vescovo e i religiosi presenti nella sede vescovile distrutta sono in salvo, ma nelle macerie potrebbero essere rimaste delle persone". Isolata la diocesi di Jeremie e nessun contatto per ora con i religiosi sul posto. 

Dalla Caritas Italiana presente sul posto, la vicinanza nella preghiera e nella solidarietà, con un'azione che già  - fa sapere una nota - è di coordinamento con le altre Caritas nazionali per rispondere "alle numerose emergenze in corso".

 

Ultimo aggiornamento 15.08.2021 ore 09.40 

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14 agosto 2021, 16:25