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Il presidente afghano Ashraf Ghani atterra a Mazar-i-Sharif Il presidente afghano Ashraf Ghani atterra a Mazar-i-Sharif 

Afghanistan: i talebani conquistano anche Faizalabad

Nono capoluogo di provincia nelle mani degli islamisti. Appello del loro leader, il mullah Yagoob, per risparmiare i civili anche se non mancano testimonianze di violenze. Il presidente Ghani vola a nord per trovare alleati

Michele Raviart - Città del Vaticano

In Afghanistan continua l’avanzata dei talebani, che conquistano anche la città di Faizalabad, nel nord del Paese. Sono ormai nove su 34 i capoluoghi di provincia nelle mani dei talebani. La presa del capoluogo del Badakhshan ha visto ingenti perdite sia da parte degli islamisti sia da parte delle forze afghane.

Il messaggio del leader talebano

Presi anche altri villaggi nel nord e ad ovest con decine di migliaia di civili costretti a lasciare le proprie case. Circa 359 mila persone, secondo l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni, con testimoni diretti che parlano di violenze sui civili e di matrimoni e arruolamenti forzati.E proprio l’invito a rispettare le abitazioni e le proprietà dei residenti delle città conquistate arriva dal leader dei talebani, il mullah Muhammad Yagoob, figlio maggiore poco più che ventenne del fondatore, il mullah Omar, che in un raro messaggio audio, ha ribadito alle sue forze l’importanza di concentrarsi sulla linea del fronte e di combattere, sottolineando che se l’esercito si arrendesse nessuno sarebbe ferito.

Ghani cerca alleanze a nord

Intanto il presidente Ghani è volato nella città di Mazar-el-Sharif, assediata da venerdì. In corso i colloqui con l’uomo forte della città Mohammed Noor e con il signore della guerra Abdul Rashid Dostum, storicamente leader del nord e che ha visto cadere anche la sua roccaforte Sheberghan. Obiettivo controllare la sicurezza generale della zona settentrionale.

Il disimpegno Usa

Il ritiro completo delle forze statunitensi internazionali è previsto per il 31 agosto, con l’aeronautica americana che sta sostenendo l’esercito afghano con alcuni raid contro le postazioni islamiste. "Non ho rimpianti per la mia decisione di lasciare l'Afghanistan", aveva detto martedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Gli afgani "devono avere la volontà di combattere" e "devono combattere per se stessi, per la loro nazione". Le forze governative sono largamente superiori in numero rispetto agli insorti, ha ribadito il portavoce diplomatico Ned Price: "Questa idea che l'avanzata dei talebani non puo' essere fermata" non e' la realta' sul terreno, ha dichiarato”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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11 agosto 2021, 08:36