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Attesa per le Olimpiadi di Tokyo Attesa per le Olimpiadi di Tokyo 

Olimpiadi, quando tutto il mondo parla la stessa lingua

Alla vigilia dal massimo evento sportivo di Tokyo ancora timori a causa dell’aumento dei contagi da coronavirus. Iniziativa dei vescovi della capitale per garantire la sicurezza di quanti, tra atleti e spettatori, saranno nella capitale del Giappone. Per Vittorio Bosio, presidente del Centro Sportivo Italiano, lo spirito olimpico ci aiuterà a ritrovare la speranza. Il pensiero di Italo Cucci, una delle firme più illustri del giornalismo sportivo

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Si contano le ore, i minuti, per la cerimonia che inaugurerà i XXXII Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Si disputeranno un anno dopo a causa dell’emergenza pandemia che l’anno scorso bloccò praticamente ogni attività sportiva. Ma anche in questo 2021 i timori sulla diffusione del virus non sono sopiti. L’aumento dei contagi si registra non solo nel Paese ospite, ma anche all’interno del villaggio olimpico. Diversi gli atleti risultati positivi che non potranno gareggiare. Comunque la macchina organizzativa va avanti.

Programma pastorale modificato

A causa della pandemia da Covid-19, l’arcidiocesi di Tokyo ha cancellato il programma pastorale pensato per gli atleti dei Giochi Olimpici. Una Messa internazionale e la realizzazione di uno speciale Rosario da donare a tutti i partecipanti alle gare: queste alcune delle iniziative pastorali pensate dall’arcidiocesi di Tokyo per andare incontro ai bisogni spirituali degli sportivi. Ma la pandemia costringe la Chiesa locale a cancellare ogni attività in calendario, una misura cautelare necessaria a prevenire i contagi da coronavirus. In una nota, l’arcivescovo di Tokyo, monsignor Tarcisio Isao Kikuchi, invita gli atleti a non visitare le chiese, sottolineando la responsabilità di ciascuno nel proteggere la vita propria e altrui. Le celebrazioni liturgiche saranno comunque trasmesse on line. La nota del presule si conclude, quindi, con un segnale di ottimismo: “A Tokyo – scrive – la stagione delle piogge è finita e l’altra sera è apparso nel cielo un arcobaleno”, simbolo di speranza.

La magia dello sport olimpico

Dal punto di vista agonistico alle Olimpiadi, alle quali partecipano i migliori atleti del mondo, guardano con attenzione e passione soprattutto gli appassionati e gli sportivi di tutte le discipline e di tutti i livelli. Secondo il presidente del Centro Sportivo Italiano (Csi), Vittorio Bosio, i Giochi fanno sempre da megafono ai cosiddetti sport minori che proprio grazie alla vetrina olimpica guadagnano nuovo praticanti. Questa edizione, nonostante la pandemia, secondo Bosio, non deluderà, anzi lo sport, linguaggio universale che accomuna culture, etnie e religioni diverse, aiuterà con i suoi valori a superare questo momento difficile. Non a caso tra gli atleti di tutte le Nazioni, vincitori o sconfitti, si crea una particolare vicinanza, fratellanza e condivisione. È come se tutti parlino la stessa lingua e rispettino spontaneamente le stesse regole. È questa, in fondo la magia e la bellezza dello sport.

Ascolta l'intervista a Vittorio Bosio

Papa Francesco: lo sport come sacrificio, lealtà e amicizia

Questi Giochi Olimpici saranno l'occasione per vedere come negli atleti, nel corso delle competizioni si incarnino i veri valori dello sport, quei valori che più di una volta Papa Francesco ha elencato incontrando realtà agonistiche di ogni disciplina. Parlando ai delegati dei Comitati Olimpici Europei, il 23 novembre 2013, il Pontefice ebbe a dire:

"La pratica sportiva stimola un sano superamento di sé stessi e dei propri egoismi, allena allo spirito di sacrificio e, se ben impostata, favorisce la lealtà nei rapporti interpersonali. E' importante che quanti si occupano di sport, a vari livelli, promuovano quei valori umani e religiosi che stanno alla base di una società più giusta e solidale".

E ancora, "essere squadra", "giocare all'attacco", "meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca", sono alcune delle frasi che un appassionato di sport come Francesco ha detto più volte nel corso del suo Pontificato, a significare che la pratica agonistica, se vissuta lealmente, "favorisce la cultura del dialogo e dell'incontro rispettoso", disse il Santo Padre proprio ai rappresentanti del Csi nel maggio di due anni fa. E per finire un brano del discorso rivolto dal Papa Alla Nazionale italiana di calcio, era il 13 ottobre 2019, alla quale ricordò che lo sport vero non ha bisogno di orpelli o cose sofisticate; ci abitua al rapporto essenziale con se stessi e con gli altri:

"Io ricordo che c'era una piazzetta a pochi metri da casa mia. Lì giocavamo, ma non sempre avevamo a disposizione un pallone, perchè in quel tempo il pallone era di cuoio, era molto costoso... C'era il pallone di stracci, la 'pelota de trapo'. Anche con una palla di stracci si fanno miracoli".

Uscire dalla pandemia grazie allo sport

“A queste Olimpiadi di Tokyo nascerà quell’ottimismo e la speranza che solo i giovani sanno dare”. È il parere di Italo Cucci, una delle più prestigiose firme del giornalismo sportivo italiano, che è stato ospite della trasmissione di Radio Vaticana, "Non solo sport".

Ascolta l'intervista a Italo Cucci

Così come l’edizione di Roma 1960 significò per l’Italia, Nazione sconfitta nel secondo conflitto mondiale, la vera rinascita e uno sguardo al mondo nuovo, del progresso e del benessere, afferma Cucci, così questi Giochi ci indicheranno attraverso l’umanità propria degli eventi agonistici, la strada per uscire definitivamente dalla pandemia.

Ultimo aggiornamento ore 15.36 del 22.07.21

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21 luglio 2021, 13:55