蜜桃交友

Marco Guerra - Città del Vaticano

L'Italia è determinata ad aiutare la Libia, conferma il suo impegno per il consolidamento della pace e della sicurezza, insieme ai partner internazionali, e nella "ricostruzione pacifica del Paese". Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ribadisce il completo sostegno di Roma al processo di transizione libico nell鈥檌ncontro di lunedì con il primo ministro del governo di unità libico, Abdelhamid Dabaiba.

Il tema delle migrazioni

Sul tavolo anche la questione dell鈥檌mmigrazione, rispetto alla quale Draghi ha insistito per il coinvolgimento dell鈥橴nione Europea. Serve un鈥檃zione di Bruxelles 鈥渄eterminata e rapida", ha detto in un discorso più ampio, in cui si è parlato di diritti dei rifugiati, controlli delle frontiere meridionali della Libia, contrasto al traffico di esseri umani. Il capo del governo italiano si è quindi impegnato a portare il tema delle migrazioni al centro dell鈥檌ncontro di giugno tra i capi di Stato e di governo dell'Ue.

Il processo politico libico

Sul fronte interno si discusso degli aiuti economici per la ricostruzione e degli step del processo politico, tra questi l鈥檃ttuazione completa dell鈥檃ccordo sul cessate il fuoco, la riapertura della strada costiera Sirte-Misurata; la riunificazione delle istituzioni politiche, economiche e di sicurezza e la tenuta delle elezioni entro la fine dell鈥檃nno. La collaborazione tra le due sponde del Mediterraneo avverrà anche in ambito sanitario, con l鈥橧talia impegnata nella costruzione di ospedali e nell'invio di personale sanitario, e in ambito energetico, nel quale la partnership è consolidata e investirà anche in energie rinnovabili.

Ripamonti (Centro Astalli): si passi dalle parole ai fatti

鈥淰alutiamo positivamente il fatto che si voglia porre la questione migratoria a livello europeo. E' importante che se ne parli al prossimo Consiglio dei capi di Stato, ma è ancora più importante che si passi dalle parole ai fatti鈥�. Così padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, commenta lo sforzo diplomatico per riportare le politiche migratorie nell鈥檃mbito delle responsabilità di tutti i Paesi aderenti all鈥橴nione Europea. 鈥淣on dobbiamo dimenticare che il peso dei singoli Stati è ancora determinate nella gestione della questione migratoria鈥�, prosegue Ripamonti, che poi stigmatizza la lentezza con cui procedono i ricollocamenti e la distribuzione dei migranti e dei richiedenti asilo tra i Paesi Ue: 鈥淎uspichiamo un cambio di prospettiva da un鈥橢uropa fortezza, che si difende dai migranti, ad un'Europa che sappia gestire il fenomeno migratorio nell鈥檌nteresse sia dell鈥橢uropa stessa che dei Paesi da cui arrivano i migranti鈥�.

Il piano di inclusione 2021 - 2027

Il presidente del Centro Astalli chiede quindi di investire nei cosiddetti Paesi di partenza, non tanto per bloccare i migranti, ma per favorire un vero sviluppo socio-economico, investendo anche sulle infrastrutture. "Solo così affrontiamo a 360 gradi il fenomeno migratorio鈥�, afferma Ripamonti, che accoglie con favore anche l鈥檃ppello di Draghi al rispetto dei diritti umani dei migranti nei Paesi di transito, come la Libia, e mette in evidenza la necessità di rispettare i diritti di accoglienza e inclusione anche nei Paesi di approdo: 鈥淣on si stanno costruendo nei singoli Paesi europei dei percorsi di inclusione, sebbene l鈥橴e abbia previsto per gli anni 2021-2027 un piano di integrazione molto importate. I Paesi che vogliono crescere e garantire la pace social al loro interno sono di fronte ad una sfida cruciale鈥�. Infine il presidente del Centro Astalli condanna l鈥檜so dei migranti come oggetto di scambio geo-politico nei rapporti tra Stati ed esorta a tornare alla centralità della persona con la sua dignità. "Solo così - conclude - usciamo dalle logiche di baratto e di ricatto politico鈥�.