Si è spento Filippo di Edimburgo. Nichols: esempio di dovere donato con gioia
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Il principe Filippo è stato al fianco di Her Majesty per oltre 70 anni ma senza mai essere destinato al trono e senza mai il titolo di Re. Vivace e dalla battuta pronta in
perfetto stile inglese, ha accompagnato la regina Elisabetta vivendo "in the shadow" (all'ombra) della sovrana. Duca di Edimburgo ed "esempio di lealtà incrollabile e di dovere donato con gioia" - come si legge nel tweet postato dal cardinale Nichols e arcivescovo di Westmister - si è spento oggi nel Castello di Windsor a quasi 100 anni. Ad annuncire la morte del Principe, una nota diffusa da Buckingham Palace in cui la sovrana esprime "profonda tristezza" per la perdita "dell'amato marito".
L'impegno per una nuova Gran Bretagna
Lo scorso novembre il duca di Edimburgo e la Regina avevano celebrato i 73 anni di matrimonio. Intelligente e sagace, ha attraversato uno dei secoli più tumultuosi con sguardo lungimirante. Alla fine della II guerra mondiale, riporta la BBC, Filippo "si impegnò per la costruzione di una Gran Bretagna migliore" e, dopo la rinascita del Paese, iniziò a rivolgere il proprio interesse "verso i temi ambientali prima ancora che andassero di moda". Da Giovanni XXIII nel 1961 a Francesco nel 2014, la coppia reale ha incontrato 4 Papi: due volte Giovanni Paolo II - nel e nel - e Benedetto XVI nel .
In una famiglia che ha patito "molte difficoltà", e che ora affronta la perdita di un membro amato, resta del principe Filippo una eredità duratura. Lo afferma a Pope il cardinale Nichols, per il quale il duca di Edimburgo resta un esempio di "generosa e ferma lealtà" e di "sereno adempimento dei suoi doveri lungo tutto l'arco della vita, qualità - sottolinea - di cui oggi tutti abbiamo bisogno".
L'incontro con Francesco
L'ultimo incontro della coppia reale con un Pontefice è stato quello con Papa Francesco. Il 3 aprile 2014, la regina Elisabetta II e il duca di Edimburgo sono accolti in Vaticano. Un colloquio di poco meno di mezz'ora e poi lo scambio dei doni. Un grande cesto con i prodotti provenienti dai diversi possedimenti reali e, da parte di Francesco alla Regina, il facsimile di un prezioso documento con il quale Papa Innocenzo XI stabilì nel 1679, che il culto di Sant’Edoardo il Confessore (antenato della famiglia reale inglese e fondatore dell’Abbazia di Westminster, dove è sepolto) venisse esteso alla Chiesa universale. Al duca di Edimburgo, il trittico delle medaglie del Pontificato.
Benedetto in Gran Bretagna
Il 2010 è l'anno del viaggio apostolico di . L'occasione è la beatificazione del cardinale John Henry Newman, ora santo. A Edimburgo, in Scozia, il Pontefice viene accolto dal duca di Edimburgo. Un gesto inconsueto in una visita di Stato, che sottolinea la grande attenzione delle massime istituzioni del Paese per il Pontefice. Poi, l'incontro con la regina Elisabetta II e il discorso in cui Benedetto XVI ricorda il grande ruolo avuto dal popolo britannico nell’opporsi al nazismo e nel forgiare un periodo di pace duratura nel Vecchio Continente. Da qui, il vibrante appello al Paese a non oscurare le proprie radici cristiane.
I due incontri con Giovanni Paolo II
Due gli incontri con il futuro Papa Santo, nel e nel 2000. Nel primo, Giovanni Paolo II si sofferma - sulla scia dell'incontro della Regina con Giovanni XXIII vent'anni prima - "sulla promozione del progresso integrale di ogni uomo, donna e bambino in un mondo pacifico" e, in particolare, sullo "zelo col quale i rappresentanti della Chiesa cattolica e della comunione anglicana hanno perseguito il nobile traguardo di riunirsi più strettamente nella unità cristiana e in un effettivo servizio comune all’umanità". Durante questo incontro con Papa Giovanni Paolo II, la regina e capo della Chiesa d'Inghilterra, accoglie pubblicamente il progetto del Pontefice di visitare la Gran Bretagna nel 1982: una visita pastorale e non di Stato.
Il secondo incontro con la coppia reale coincide con l'Anno Giubilare del 2000. Papa Giovanni Paolo II sta traghettando la Chiesa nel XXI secolo con lo sguardo rivolto alla necessità di costruire un'unità europea profonda e duratura, "saldamente radicata nell'autentico genio umano e spirituale dei popoli europei". alla Sovrana e al Principe, il Pontefice mette in guardia dal pericolo che l'unità a cui gli europei aspirano possa essere senza contenuto poichè "solo conservando e rinvigorendo i più alti ideali e le conquiste del suo patrimonio - nella politica, nel diritto, nell'arte, nella cultura, nella morale e nella spiritualità - l'Europa del prossimo futuro sarà un'impresa praticabile e degna di essere realizzata".
La prima visita in Vaticano
La prima visita della Regina e del principe Filippo in Vaticano risale al maggio 1961. Con il consorte si reca in udienza da Papa Giovanni XXIII. In realtà, per Elisabetta si tratta della seconda visita in Vaticano, dato che nel 1952 aveva incontrato come erede al trono, Pio XII.
Aggiornamento: 10 aprile ore 10.54
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